TERAMO – “Il Progetto ‘Braga per il Sociale’ promosso dal Conservatorio Statale di Musica ‘G.Braga’ di Teramo, proseguirà anche nel 2020 con la quarta edizione, un evento che con gli anni è cresciuto, riuscendo ad abbracciare tutte le forme di difficoltà e di disagio del territorio. Siamo partiti coinvolgendo un gruppo di detenuti e con i concerti in ospedale; oggi, al terzo anno, siamo riusciti a rendere partner due Case Famiglia con bambini e adolescenti e una Casa di riposo per la Terza Età. Con la quarta edizione dovremo ampliare ulteriormente il nostro raggio d’azione, in un’iniziativa nella quale sono i nostri studenti e i nostri stessi docenti a vivere una importante esperienza formativa e informativa, imparando innanzitutto che la musica, anche quella classica, non è un elemento d’élite, ma deve veramente essere quel linguaggio universale che ci permette di dialogare con tutti con il cuore”.
Lo ha detto Tatjana Vratonjic, vicedirettore del Conservatorio ‘Braga’, ideatrice e promotrice del progetto ‘Braga per il Sociale’, dopo il Concerto dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio che, la scorsa settimana, al Teatro Comunale, ha segnato la conclusione del terzo anno di attività, con la partecipazione della Casa Famiglia ‘Madre Ester’ di Scerne di Pineto e della Comunità Educativa per Minori ‘Sirena’ di Tortoreto, oltre che degli anziani della casa di riposo ‘La Pineta’ di Pescara e di alcuni detenuti del carcere di Teramo.
“Il Concerto di fine progetto – ha sottolineato il vicedirettore Vratonjic – è in realtà il frutto di un anno di lavoro portato avanti da tutti i giovani docenti del Dipartimento di Jazz che si sono lasciati coinvolgere e travolgere dall’iniziativa e che hanno saputo mettere in piedi una macchina organizzativa tutt’altro che semplice da condurre perché comunque il progetto si rivolge a utenti che non hanno alcuna esperienza musicale. Il nostro compito è innanzitutto quello di saper suscitare il loro interesse, far loro comprendere che la musica non è per un pubblico di nicchia, ma parla a tutti e con tutti. E nonostante il lavoro che portiamo avanti nelle strutture, ogni anno lo spettacolo conclusivo è sempre fondato sulla capacità di improvvisazione perché i detenuti, o gli anziani o anche i ragazzi delle Case Famiglia non hanno la possibilità di eseguire le prove e nella serata dell’evento, si trovano per la prima volta a suonare o cantare con un’Orchestra vera con uno scambio emozionale di esperienze immediato tra studenti e partner. In altre parole, quel che conta non è semplicemente l’eccezionalità dello spettacolo, ma il percorso formativo che ci permette di giungere tutti insieme al risultato finale, un percorso in cui la musica veramente scende tra le persone che hanno più bisogno e questo è un cammino che oggi tutti i Conservatori musicali devono necessariamente avviare. I
l musicista professionista non può più concepire la propria arte come fosse riservata a una ristretta élite, ma ha il dovere di mettere a servizio della comunità la propria etica, la propria professionalità, la propria creatività, deve sapersi calare nel contesto sociale, nella realtà che lo circonda ogni giorno, nella quotidianità. Ed è l’obiettivo ultimo che si pone il progetto ‘Braga per il Sociale’ – ha sottolineato ancora il Vicedirettore Vratonjic – e il successo riscontrato e la perfetta sintonia registrata tra l’Orchestra, i nostri studenti, gli anziani, i detenuti e i ragazzi ospiti delle due Case Famiglia ci dimostra la bontà del progetto. Addirittura i ragazzi della Casa Madre Ester hanno anche cantato una canzone scritta da loro stessi, con l’aiuto del professor Andrea Di Sabatino, un brano in cui hanno raccontato il loro disagio nel vivere fuori dalla propria casa, lontano dai propri affetti, ma anche la speranza per il proprio futuro. I ragazzi ospiti della Comunità Educativa per Minori ‘Sirena’ di Tortoreto, alcuni dei quali accolti come misura di rieducazione alternativa, quindi adolescenti con un trascorso difficile, hanno assistito in sala a tutto l’evento, poi sono stati protagonisti della raccolta fondi e soprattutto durante il percorso formativo alcuni dei ragazzi hanno espresso anche il desiderio di avvicinarsi alla musica, e ora valuteremo caso per caso per verificare anche la possibile attivazione di Borse di Studio. Infine gli anziani, che si sono esibiti sotto il palco, accompagnati solo da una fisarmonica, emozionando tutto il pubblico presente. Tutto questo è il cammino fin qui percorso, che ora dovrà ulteriormente crescere nel 2020 continuando con i Concerti in Ospedale, per portare la musica dove c’è la sofferenza, ma anche avvicinando il territorio al Conservatorio”. I docenti del Dipartimento di Jazz che hanno partecipato al progetto sono Toni Fidanza al pianoforte, Franco Pellegrini alla chitarra, Claudio Marzolo al basso e Davide Ciarallo alla batteria, Mauro Natali il fonico.
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