Teramo

Teramo, terremoto: Brucchi e altri sindaci di città capoluogo scrivono a Renzi

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I primi cittadini  di città  fortemente colpite dagli eventi sismici delle ultime settimane chiedono risposte concrete e rapide

TERAMO – I Sindaci di Teramo, Maurizio Brucchi; Ascoli Piceno, Guido Castelli; Rieti, Simone Pietrangeli e Fermo, Paolo Calcinaro, – città tutte fortemente colpite dagli eventi tellurici delle ultime settimane – hanno oggi indirizzato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, una lettera congiunta contenente alcune pregnanti richieste, relative alla situazione di emergenza creatasi e alla necessità di assolvere ad una cospicua mole di attività, nei tempi più rapidi e con le modalità più appropriate.

I Sindaci partono dalla richiesta di introdurre strumenti normativi che possano favorire “(…) la semplificazione delle procedure e la possibilità di reclutare personale in via straordinaria“. In maniera esplicita, hanno quindi aggiunto la richiesta di essere “destinatari delle misure e delle azioni di sostegno che saranno stabilite a beneficio dei territori colpiti dal sisma“.

Ciò anche in virtù delle funzioni strategiche che gli stessi Comuni assolvono in quanto capoluoghi di provincia. Sottolineata anche “l’opportunità di ricostruire e risanare bene e presto ciò che è stato compromesso” e posto il tema dell’edilizia scolastica “come autentica priorità al di là della contingente emergenza“. A questo scopo lanciano la proposta di istituire “un fondo unico sull’edilizia scolastica che abbia nella prevenzione antisismica una direttrice privilegiata”.

La lettera, si chiude con l’auspicio”che nelle zone più a rischio arrivino le risorse necessarie per pianificare interventi definitivi e di lunga durata“.

Di seguito il testo integrale della lettera:

«La tragedia immane del terremoto che ha sconvolto il Centro Italia ci deve far riflettere sulla necessità di una comune azione per far prevalere nel nostro Paese una corretta cultura del rischio e della prevenzione.  Le nostre città, e cioè i capoluoghi direttamente coinvolti dal sisma, in conseguenza delle scosse del 26 e del 30 Ottobre, hanno subito danni significativi ancora difficilmente quantificabili.

Si tratta di numerosi edifici pubblici e privati dichiarati inagibili con centinaia di verifiche ancora da effettuare. In molti casi si tratta di edifici strategici che svolgono funzioni di area vasta, porzioni di edifici municipali e strutture sociali.

Siamo convinti che il nuovo decreto che il Governo si accinge ad emanare possa rappresentare una leva per una gestione virtuosa ed efficace del delicato tema dell’emergenza e della ricostruzione, soprattutto per quanto concerne la semplificazione delle procedure e la possibilità di reclutare personale in via straordinaria. In questo senso chiediamo che i nostri comuni, anche per le loro funzioni strategiche, siano destinatari delle misure e delle azioni di sostegno che saranno stabilite a beneficio dei territori colpiti dal sisma.

Le nostre città capoluogo di provincia hanno anche il carico logistico di ospitare funzioni di livello sovracomunale ed anche per questo andrebbe garantita loro l’opportunità di ricostruire e risanare bene e presto ciò che è stato compromesso. Discorso a parte merita il tema dell’edilizia scolastica che andrebbe posta come autentica priorità al di là della contingente emergenza. Auspichiamo l’istituzione di un fondo unico sull’edilizia scolastica che abbia nella prevenzione antisismica una direttrice privilegiata e vogliamo che nelle zone più a rischio arrivino le risorse necessarie per pianificare interventi definitivi e di lunga durata».

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