I lavori di ristrutturazione della struttura rischiano di mettere in pericolo gli animali e il luogo scelto per il loro trasferimento non è idoneo. LNDC scrive al Sindaco di Teramo
TERAMO – La struttura dell’ex manicomio di Teramo, nel pieno centro della città, è da molti anni popolata da una colonia felina regolarmente censita che, secondo quanto previsto dalla legge, deve essere tutelata in primis dalle istituzioni. In vista dei lavori di ristrutturazione della struttura, quindi, gli attivisti della Sezione LNDC di Teramo chiedono da diversi mesi di individuare un luogo idoneo dove trasferire gli animali in sicurezza per garantire il loro benessere e la loro incolumità.
I lavori però sono iniziati mentre i felini si trovano ancora all’interno del complesso, creando disagio e stress agli animali che hanno iniziato a nascondersi rendendo di fatto ancora più difficile la loro cattura da parte dei volontari. Inoltre, il posto indicato dal Comune per il loro trasferimento non è assolutamente adatto allo scopo perché non potrebbe garantire di evitare che i gatti scappino in preda al panico per la nuova sistemazione.
“In un’intervista a una rete locale, l’assessore Di Bonaventura sembra far passare il rifiuto degli attivisti come un capriccio ma così non è” afferma Piera Rosati – Presidente nazionale LNDC Animal Protection. “Il problema dell’area allestita presso il parco fluviale non è che ‘non piace più’, ma che non presenta strutture chiuse per evitare la dispersione dei gatti. I felini infatti sono animali estremamente territoriali e, lo stress del trasferimento dal luogo abituale a uno nuovo, potrebbe farli scappare e quindi mettere a rischio la loro vita e il loro benessere.”
“Ho scritto personalmente al Sindaco di Teramo per ricordargli le proprie responsabilità in merito alla tutela dei gatti liberi e auspico che il Comune torni sui suoi passi, sospenda i lavori e permetta ai volontari di trasferire la colonia in un luogo adatto. Se così non fosse, faremo tutto ciò che è in nostro potere per assicurare che i gatti di Teramo vengano difesi da qualsiasi forma di maltrattamento”, conclude Rosati.