I carabinieri hanno denunciato altre tre persone e segnalato molti giovani,per uso personale di droga alla Prefettura
TERAMO – Nel primo pomeriggio di ieri 20 novembre 2013, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Teramo diretti dal Ten. Pietro Fiano e coordinati dal Magg. Americo Di Pirro, hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Teramo, dr. Domenico Canosa, R.D.S., 34enne originario di Isola del Gran Sasso d’Italia, per spaccio di sostanze stupefacenti ed hanno deferito in stato di libertà altre tre persone (due giovani teramani ed un straniero) resisi responsabili, in alcune circostanze, di concorso nell’illecita attività.
Le accurate indagini svolte, abilmente coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica, dr. Stefano Giovagnoni, permettevano di raccogliere inconfutabili elementi probatori a carico di R.D.S. tali da consentire al G.I.P. di emettere nei suoi confronti la più afflittiva delle misure restrittive che veniva eseguita dagli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile di Teramo in Ascoli Piceno. L’arrestato veniva tradotto presso quella casa circondariale in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
Durante le indagini, infatti, venivano documentate a suo carico almeno dieci occasioni in cui R.D.S., dopo essersi rifornito di sostanza stupefacente del tipo eroina nel capoluogo laziale, la cedeva in dosi per un valore non inferiore ai cinquanta euro a numerosi giovani del comprensorio teramano.Nel corso dell’attività, inoltre, venivano raccolti elementi probatori anche a carico di altri tre soggetti ed in particolare dei due giovani teramani che, in modo non continuativo, si sono resi complici della predetta attività criminale non esitando esitando aiutare R.D.S. ad eludere, sebbene invano, le investigazioni.Le indagini svolte, infine, hanno permesso di segnalare, all’Autorità Amministrativa, per uso personale, numerosi giovani della provincia di Teramo che saranno chiamati in Prefettura per iniziare un percorso terapeutico di recupero.