Una corretta pianificazione può limitare il rischio sismico
TERAMO – Si terrà domani ,12 giugno, dalle ore 9.00, presso la Sala San Carlo del Museo Archeologico di Teramo, un convegno per individuare gli interventi da adottare nell’ambito della prevenzione del rischio sismico ed in particolare per approfondire alcuni aspetti della legge Regionale n.28.L’incontro è organizzato dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia diTeramo, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) – gruppo “Vulnerabilità sismica urbana e pianificazione” ed è rivolto ai tecnici di Comuni, Province e Regione, ai liberi professionisti e agli amministratori. Il convegno, diviso in due sessioni (mattina e pomeriggio) vedrà gli interventi dell’Arch. Antonio Sorgi e dell’Ing. Carlo Visca, della Regione Abruzzo; del Prof. Valter Fabietti e dell’Arch. Irene Cremonini, dell’INU; dell’Arch. Fabrizio Bramerini, del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale; dell’Avv. Federico Gualandi, esperto in diritto urbanistico; dell’Arch. Ennio Nonni, Comune di Faenza; dell’Arch. Caterina Carocci, dell’Università di Catania; dell’Arch. Margherita Giuffrè, dell’Università di Roma.I lavori saranno conclusi dal presidente dell’Ordine Architetti PPC di Teramo, Arch. Giustino Vallese.
La competenza dei relatori e la qualità degli interventi rendono l’incontro del 12 giugno un importante momento di confronto e di crescita professionale, sia per i tecnici delle pubbliche amministrazione, che per i liberi professionisti, oltre che un interessante occasione di riflessione per gli amministratori.
Non si è ancora spento in Abruzzo il ricordo del terremoto di L’Aquila del 6 aprile 2009 che i recenti eventi dell’Emilia Romagna riportano all’attenzione dei più la necessità di interventi che vadano in direzione della prevenzione e non solo dell’emergenza.Un’edilizia adeguata può risolvere, in gran parte, il problema del rischio sismico ma la vera partita si gioca sulla pianificazione territoriale. Una corretta pianificazione, infatti, insieme all’adeguamento del patrimonio edilizio esistente e a norme antisismiche efficaci per l’edilizia, può ridurre sensibilmente il rischio, salvando vite umane ed evitando che edifici e infrastrutture rimangano danneggiate con gravi ripercussioni sia dal punto di vista umano che economico.
La Regione Abruzzo ha approvato, nel 2011, la legge regionale n. 28, contenente “norme per la riduzione del rischio sismico e modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche”, ponendo le basi affinchè gli strumenti di pianificazione ordinari contengano, nel loro interno, regole e indirizzi per far si che non si costruisca in zone potenzialmente pericolose. Ai sensi di tale legge LR 28/2001, art. 3, gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica o comunque denominati – e particolarmente la pianificazione comunale e provinciale – concorrono alla riduzione del rischio sismico, attraverso analisi di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione urbanistica, e indirizzano le scelte localizzative, i processi di trasformazione urbana e la realizzazione delle opere secondo criteri di prevenzione e mitigazione del rischio sismico, nell’osservanza della classificazione sismica attribuita ai Comuni, secondo la normativa vigente. Comuni e Province, quindi, sono obbligati, in tempi brevi, ad adeguare ipropri strumenti urbanistici alle disposizioni della legge. Numerosi sono gli eventi che determinano condizioni di crisi dei sistemi insediativi, infrastrutturali e produttivi tali da mettere a grave rischio l’incolumità di intere comunità.
Nella giornata di studio si intende:
– acquisire una più estesa conoscenza dei fattori di rischio e degli effetti prevedibili;
– approfondire le politiche urbanistiche per lo prevenzione;
– avvalersi delle esperienze di soggetti qualificati nei fronti della pianificazione e, della prevenzione.
Al termine del seminario sarò rilasciato attestato di partecipazione