Teramo, provincia: riparte il Polo tecnologico del Cirsu

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Entro 18 mesi dovrebbe essere a regime  e garantire  l’autosufficienza, relativa ai rifiuti, alla provincia di Teramo

TERAMO – L’assessore  regionale all’Ambiente, Mauro Di Dalmazio,  ha illustrato ieri a Teramo  l’iter  di  riattivazione del Cirsu ed  ha spiegato i provvedimenti assunti dalla Regione  e i due bandi pubblici legati alla realizzazione e gestione della discarica di Grasciano 2 e la Piattaforma ecologica. Riparte dunque  il Polo tecnologico del Cirsu nella provincia di Teramo con un cronoprogramma articolato in tappe: nelle intenzioni della Regione Abruzzo  entro 18 mesi il Polo tecnologico dovrebbe essere  a regime e dunque aprire la fase decisiva sul trattamento dei rifiuti.

“É un punto di svolta importante – ha detto Mauro Di Dalmazio – perché con questi primi due provvedimenti il Polo tecnologico del Cirsu, dopo anni di paralisi e dopo aver superato tantissime difficoltà, si appresta ad intraprendere un nuovo percorso amministrativo e tecnico che lo porterà alla piena funzionalità con la riattivazione delle linee di trattamento. Che tradotto significa che la provincia di Teramo arriverà all’autosufficienza e ad una riduzione del costo dei rifiuti”.

Per far ripartire a pieno regime il Cirsu la Regione ha stanziato circa 2,4 milioni di euro, di cui 200 mila euro per la Piattaforma e 2 milioni 140 mila euro per l’impianto TMB. Secondo le previsioni degli uffici tecnici regionali la riattivazione del Cirsu si base sui tre fasi: realizzazione della Piattaforma ecologica entro l’estate; realizzazione e gestione della discarica di Grasciano 2 entro l’anno e riavvio delle linee di trattamento entro 12/18 mesi.

“A pieno regime – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente – il Cirsu garantirà l’autosufficienza alla provincia di Teramo, porterà ad una riduzione del 30% del costo euro/tonnellata dei rifiuti con prevedibile riduzione del costo tariffario ai cittadini e alle imprese e, soprattutto, potrà garantire nuova occupazione”. E su questo punto l’assessore Di Dalmazio ha spiegato che “la riattivazione del Cirsu apre le speranze per il riassorbimento dei lavoratori dell’ex Sogesa. Una parte di loro – aggiunge – potrebbe essere assorbita in quanto tutelata da ‘clausole sociali’ che abbiamo inserito nei bandi pubblici. È chiaro che un impegno forte dovrà venire anche dai comuni del Cirsu”.

L’investimento finanziario e progettuale sul Cirsu arriva in un momento importante per la gestione del ciclo dei rifiuti in Abruzzo. Il 2013-2014 si prevede come il biennio di realizzazione della fase programmatoria con una serie di risorse finanziarie distribuite su tutto il territorio regionale. “A cominciare – precisa Di Dalmazio – dai 40 milioni di euro sull’impiantistica frutto dell’intesa perfezionata la settimana scorsa con le Province. Anche in questo caso, possiamo dire che a regime, quando tutti gli impianti previsti saranno funzionanti, l’Abruzzo sarà autosufficiente avendo colmato un gap impiantistico creatosi negli anni. A questo si aggiunge la crescita rilevante della Raccolta differenziata, per la quale contiamo nel 2013 di arrivare al 40%, che porta ad un consolidamento del ciclo dei rifiuti.

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