Teramo,Università: Progetto ” VE.LE. – ciclovia adriatica VEnezia LEcce”

Condividi

Nasce dalla formazione e dalla ricerca universitaria e si muove nell’ottica della mobilità e del turismo sostenibili;la presentazione mercoledì prossimo in un Convegno

TERAMO – Mercoledì ,14 novembre 2012, dalle ore 15.00, presso l’aula tesi della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo,  si terrà un convegno sul progetto VE.LE. che intende promuovere un percorso sostenibile alla scoperta della via Adriatica da Venezia a Lecce.

Gli studi statistici, economici e sociali dell’Ateneo teramano ben si prestano  a mettere insieme e coordinare tutte le iniziative dei vari territori,  ottimizzandole grazie ad  una rete virtuosa di relazioni.Tale rete  verrà proposta agli attori istituzionali e non della regione Abruzzo proprio in occasione del  Convegno , a cui prenderanno parte  rappresentanti delle istituzioni, esperti di sviluppo territoriale e scienze del turismo, associazioni ambientaliste, associazioni di settore, imprenditori, aziende e cittadini.

Ospite della facoltà anche il Politecnico di Milano, che illustrerà il progetto di ciclovia Venezia-Torino, denominato VEN.TO., al quale il progetto VE.LE. si è ispirato, oltre al rappresentante regionale Abruzzo-Marche della FIAB (Federazione Italiana Amici della Biciletta), la principale associazione italiana per la promozione della mobilità ciclistica e dell’uso della biciletta. Tra gli interventi, oltre all’università di Teramo, sono previste relazioni da rappresentanti della Società Italiana di Scienze del Turismo (SISTUR), della Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB), dell’Ordine Architetti PPC della prov. di Teramo, del Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano (CCiclAT), del WWF, dell’AMP Torre del Cerrano, dell’associazione ITACA. Invitati gli organi istituzionali di Regione, Province e Comuni costieri abruzzesi, oltre ai Sindaci delle quattro città capoluogo di provincia. Diverse le adesioni già pervenute da istituzioni, università, associazioni di categoria e associazioni. L’incontro è il primo di una serie di appuntamenti che avranno rilevanza nazionale e internazionale.

Dalla formazione e dalla ricerca universitaria nasce VE.LE. – ciclovia adriatica VEnezia LEcce – un network tra associazioni, enti, istituzioni, società e imprenditori privati, e semplici cittadini, per lo sviluppo e la condivisione di politiche, progetti, idee e azioni e l’ottimizzazione delle risorse, fisiche e culturali, per la mobilità sostenibile e il cicloturismo nell’area adriatica.

Il Dipartimento di teorie e politiche dello sviluppo sociale della Facoltà di Scienze Politiche – Università di Teramo, in collaborazione con Ordine Architetti PPC provincia di Teramo, FIAB, SISTUR, CCiclAT e ITACA, chiama a raccolta tutti gli attori del territorio per creare un network che porti allo sviluppo del percorso, contenuto all’interno della rete ciclabile BicItalia (www.bicitalia.org) che, costeggiando il litorale adriatico, unirebbe Venezia con Lecce, creando un itinerario lungo più di 1.000 km lungo il quale sviluppare attività legate al turismo in bicicletta, comprendendo progetti già realizzati ed in itinere, sia per la realizzazione della struttura vera e propria sia per la nascita di attività collaterali e collegati.

Il percorso preventivato corre, per la maggiore estensione (km 1.000), parallelamente alla strada statale n. 16 “Adriatica”, e coincide con il ramo n. 6 di BicItalia, che collega Santa Maria di Leuca (LE) con Ravenna, costeggiando la riviera italiana più ricca di spiagge dedicate al turismo balneare attraversando cinque Regioni: Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Emilia-Romagna, per poi inoltrarsi, nel Veneto, nelle lagune costiere fino a raggiungere Venezia.

L’itinerario incontra diverse aree naturali: tre Aree Marine Protette (tra cui l’AMP Torre del Cerrano), un parco nazionale (Gargano), numerosi parchi e riserve regionali e riserve statali, coincidendo, per alcuni tratti, con antichi percorsi di pellegrinaggio, tratturi, itinerari commerciali e culturali, toccando città e paesaggi di interesse storico, paesaggistico e culturale.

Numerosi sono i progetti e le iniziative che Regioni, Province e Comuni hanno messo in atto per la valorizzazione delle percorrenze ciclistiche di queste aree (si veda, ad esempio, la “via verde della Costa Teatina”), mentre associazioni ed Enti hanno prodotto materiale tecnico e turistico che, però, il più delle volte rimane patrimonio di pochi, mentre la creazione di un network comune permetterebbe di condividere le esperienze ottimizzando i risultati.

Ampliare la possibilità di intermodalità bici+treno, creare collegamenti navali con l’altra sponda dell’adriatico che permettano di raggiungere i percorsi ciclabili di Slovenia, Croazia, Montenegro, Bosnia, ecc., realizzare strutture di supporto alle ciclovie quali bicigrill, ciclo officine, strutture ricettive dedicate ai ciclisti, servizi di accompagnamento e guide, contribuirebbe, insieme all’adozione di normative e politiche per favorire la mobilità ciclistica in ambito urbano ed extraubano, alla destagionalizzazione del turismo e all’incremento di quei settori, ora di nicchia, che in altre realtà creano economie anche rilevanti.

A titolo di esempio si può citare il Trentino, che nel 2009, nella sola ciclabile del Garda, ha avuto ricadute economiche dirette garantite dai soli cicloturisti (ciclisti sportivi) pari a circa € 1,7 milioni, mentre la presenza dei turisti ciclisti (turisti che usano la bicicletta sia per svago che per spostarsi da una meta all’altra) è stata pari a 106 mila unità, circa un quarto del totale degli arrivi registrati nell’ambito nel periodo oggetto di analisi, il tutto in grado di garantire una ricaduta economica diretta complessiva di circa € 75 milioni (fonte Osservatorio Provinciale Turismo Trento).

Fuori dai confini nazionali spicca l’Austria, nazione che ha puntato molto sul turismo in bicicletta, che nel 2010, con il flusso turistico indotto dalla ciclovia del Danubio, ha fatturato € 71,8 milioni mentre in Germania le strutture ricettive dedicate ai ciclisti, denominate Bett und Bike, sono passate dalle 216 del 1995 alle oltre 5.000 del 2010 (fonte ADFC – German Cyclists’ Federation). Sempre in Germania (fonte Ente Nazionale Germanico per il Turismo) nel 2009 sono stati registrati 22 milioni di pernottamenti relativi a turisti che, a vario titolo, hanno utilizzato la bicicletta, con un fatturato totale di € 1,421 miliardi (€ 3,869 miliardi se si includono anche le gite giornaliere).

 

Pubblicato da
Donatella Di Biase

L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter