“Per loro, per tutti. Familiari vittime 2009” era lo slogan dello striscione di apertura portato dai parenti delle vittime del sisma in t-shirt gialla con la scritta “Verità per la strage dell’Aquila”. Accanto a loro i familiari delle vittime Thyssenkrupp, Moby Prince e San Giuliano di Puglia. La manifestazione centrale del programma delle commemorazioni degli scomparsi nel sisma delle 3:32 del 6 aprile 2009, promossa come sempre dai familiari delle vittime, è stata quindi un’ulteriore occasione per chiedere “verità e giustizia”, nonostante il processo alla Commissione Grandi Rischi abbia avuto l’epilogo in Cassazione.
Il 20 novembre scorso, infatti, è stata confermata la sentenza di appello che ha assolto sei dei sette componenti, che in primo grado erano stati condannati a sei anni di carcere per aver falsamente rassicurato gli aquilani e aver sottovalutato il rischio sismico al termine della riunione del 31 marzo 2009.
A rappresentare il governo c’era il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Claudio De Vincenti, che ha spiegato: “Prima di tutto c’è il ricordo di una tristissima notte, il ricordo delle 309 vittime e di chi ha dovuto abbandonare le proprie case. Poi c’è l’impegno a far riprendere pienamente L’Aquila”.
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