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Testa interviene sul riordino delle Province

da Redazione

Il  presidente della Provincia di Pescara  chiede al Cal di tenere in considerazione una serie di indicatori economici e di consultare in tempi stretti le agenzie di sviluppo regionali (Fira e Abruzzo Sviluppo), il dipartimento di Economia dell’Università d’Annunzio e le Camere di commercio

PESCARA -Il Presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa interviene sul tema del riordino delle Province  con il seguente comunicato:

in questi giorni si sta verificando in tutta la regione una specie di gara, rispetto alla quale mi tiro fuori, sul riordino delle Province. Chi per un verso, chi per un altro, i politici che stanno intervenendo nel dibattito affermano con assoluta certezza che il territorio di cui sono amministratori è quello che va salvato e preservato, ovviamente a discapito di altri territori e quindi di altri cittadini, che automaticamente diventano di serie B. E’ chiaro che l’auspicio espresso da più parti di evitare lotte di campanile non appartiene a nessuno dei personaggi che hanno preso la parola fino ad oggi perché ognuno tende a difendere il proprio orticello, infischiandosene delle previsioni di legge e delle disposizioni del Governo che, oggettivamente, sono chiarissime.

Da Roma abbiamo ricevuto indicazioni inequivocabili sulle Province che hanno i numeri per restare in vita così come ci sono indicazioni precise sui futuri capoluoghi di Provincia, ma è evidente che a qualcuno non va giù, e mi riferisco a Chieti e Teramo che mal digeriscono le disposizioni del Governo e un ruolo di secondo piano. Pur ribadendo per l’ennesima volta che Pescara non è assolutamente seconda a nessuna, anzi può vantare una lunga serie di primati, io ritengo che le questioni da prendere in considerazione siano ben altre perché la partita è importantissima per tutto l’Abruzzo e non ci si può muovere seguendo unicamente il principio del campanile. Va avviata con assoluta urgenza, ad esempio, una riflessione più attenta e puntuale basata su indicatori economici certi. Un supporto tecnico al Cal potrebbe arrivare, tra l’altro, dalle agenzie di sviluppo regionali (Fira e Abruzzo Sviluppo), dal dipartimento di Economia dell’Università d’Annunzio e dalle Camere di commercio, che sono in grado di fornire dati puntuali sulle quattro province. Uno dei temi su cui ragionare è quello dei fondi a disposizione delle varie aree e mi riferisco alle somme per il rilancio del turismo, a quelle del Piano di sviluppo rurale e ai fondi Fesr (il periodo di riferimento è 2014/2020). Con la nuova geografia che si andrà a creare si rischia di dar vita a zone avvantaggiate, perché lì si concentreranno più aiuti, e zone svantaggiate, senza alcun sostegno, con squilibri assurdi a danno di imprese e cittadini. E’ un rischio che non ci possiamo permettere per cui lancio l’appello al Cal di effettuare in tempi rapidi una consultazione con i soggetti che ho appena indicato, mettendo da parte le lotte alla conservazione dell’esistente. D’altronde, per chi non lo sapesse, la legge indica Pescara come futuro capoluogo di provincia perché città più popolosa. La ratio è chiarissima: i centri con maggiori abitanti sono quelli con più servizi, uffici e infrastrutture, per cui credo che ci sia poco da polemizzare promuovendo gare di supremazia inutili.

 

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