Arriva a Pescara il trio toscano considerato una delle più interessanti realtà musicali della scena rock-indie italiana
PESCARA – Venerdì sul palco del circolo Wake Up! di Pescara arrivano gli Zen Circus, gruppo toscano dal sapore rock molto apprezzato per la sua originalità espressiva e per le sue performance live. Da molti considerati la band più trascinante del panorama italiano, si formano a Pisa alla metà degli anni ’90. Esordiscono nel 1998 con il nome The Zen e l’album “About Thieves, Farmers, Tramps And Policemen”, un misto di folk stile Violent Femmes, surf’n’roll dei Cramps e il pop dei Talking Heads.
Dopo aver cambiato nome in Zen Circus, i componenti della band (Appino alla voce e chitarra, Ufo al basso e Karim alla batteria) realizzano altri tre dischi e portano in giro per l’Italia e l’Europa il loro sound sfrontato e bizzarro.
Nel 2007 avviene l’incontro con Brian Ritchie, bassista dei Violent Femmes, che accetta di collaborare al loro nuovo album intitolato “Villa Inferno”. A questo partecipano anche Kim Deal (storica bassista degli americani Pixies) e Jerry Harrison, chitarrista-tastierista dei Talking Heads. Gli Zen Circus iniziano a far parlare di sé in Italia e all’estero e il loro tour australiano li vede esibirsi a fianco di personaggi come Nick Cave & The Bad Seeds.
Il nuovo album, uscito lo scorso settembre, ha un titolo che è tutto un programma: “Andate Tutti Affanculo”. Il disco si presenta come una mediazione tra il punk rock stralunato degli esordi e il cantautorato italiano di Rino Gaetano, Piero Ciampi e il primo Lucio Dalla, con accenni al beat e al mito Fabrizio De Andrè. L’album, per la prima volta interamente cantato in italiano, vede come ospiti Giorgio Canali (ex CCCP, CSI, PGR), Davide Toffolo (Tre Allegri Ragazzi Morti), ancora Brian Ritchie dei Violent Femmes. I toni sono la volgarità e l’ironia elevate al quadrato per raccontare storie del quotidiano, come “Ragazza Eroina”, un pezzo che ricorda tanto Rino Gaetano quanto i Tre Allegri Ragazzi Morti. Descrivono con sarcasmo la realtà che ci circonda ne “L’Egoista”, ritratto di un tipo di uomo sempre più familiare, e in “Gente di Merda”, già ascoltata nella compilation “Il Paese è Reale” degli Afterhours.
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