Il dialetto è il simbolo delle nostre radici, della nostra storia. Rappresenta una grande ricchezza linguistica che, complice la globalizzazione, sta progressivamente scomparendo presso le nuove generazioni, salvo rare eccezioni.
Andrea Zanzotto amava dire che “[…] il dialetto è qualcosa che serve per individuare indizi per nuove realtà che premono ad uscire…”.
Un incontro dunque per ribadire l’importanza del dialetto, non solo in funzione antropologica, ma anche nella formazione e nella diffusione dell’italiano contemporaneo. Numerosi sono le lingue e i dialetti che vengono ancora oggi parlati in Italia.
Infatti prosegue l’Associazione:
Ogni comune italiano ha il suo idioma, il suo accento, la sua flessione linguistica. Il dialetto fa parte del bagaglio culturale che ognuno di noi si porta sulle spalle ed è l’inequivocabile segno che ci fa dire che apparteniamo a un certo luogo e a un certo tempo, e che ci identifica e ci colloca nel posto preciso della nostra storia personale. Il dialetto rappresenta la nostra etichetta, le nostre radici, la nostra carta d’identità.
In Conference sono previsti gli interventi di Alessandra Gasparroni (demoetnoantropologa) e Mattia Albani (scrittore) mentre in Reading ci saranno delle letture di poesie e brani in prosa in dialetto giuliese effettuate da Berardino dell’Aguzzo (poeta), Dante di Pompeo (poeta) e Domeni Trifoni (scrittore).
Per informazioni è possibile rivolgersi all’Associazione culturale Gruppo Oraõ, telefono: 346/3182904; mail: ilmusicanteazzurra@hotmail.it.
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