Di Pietro: “L’evento ha segnato l’inizio di una collaborazione che nei prossimi mesi ci permetterà di aprire un confronto con esperti del settore dell’alimentazione”
PESCARA – “Il disturbo alimentare negli adolescenti continua a essere la vera piaga per i nutrizionisti che spesso si trovano dinanzi a genitori disperati, secondo i quali il figlio non mangia, e ragazzi che non manifestano, specie nelle prime fasi, alcuna problematica. Ecco perché nella somministrazione di una dieta è fondamentale approfondire, subito, l’aspetto psicologico del soggetto che il medico ha dinanzi a sé, per individuare sin dal primo istante la sua personalità e gli eventuali aspetti patologici o meno”.
Lo ha detto la biologa e nutrizionista televisiva Tiziana Stallone nel corso dell’incontro promosso all’interno dell’Officina del Gusto dell’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara, su iniziativa della Dirigente Alessandra Di Pietro e dell’Associazione BioPass Abruzzo, con la presentazione del libro ‘La Dieta Persona’. Presenti all’evento il referente abruzzese dell’Associazione Bio-Pass, il biologo e nutrizionista Roberto Casaccia, peraltro docente del ‘De Cecco’, ma soprattutto molti docenti-biologi ed esponenti del mondo della scuola e della Asl, fra i quali la psichiatra della Asl Marilisa Amoroso e il pediatra Teodoro Radico, entrambi esperti dei disturbi dell’alimentazione negli adolescenti. A condurre la manifestazione e l’intervista all’autrice è stata la giornalista Gigliola Edmondo.
“L’evento rientra tra le attività promosse dal nostro Istituto Alberghiero – ha spiegato la Dirigente dell’Istituto Alberghiero Alessandra Di Pietro – dove non insegniamo semplicemente a cucinare ai nostri studenti, ma insegniamo loro innanzitutto qual è il modo giusto per nutrirsi perché il cibo non è solo una somma di nutrienti, ma è un insieme di fattori anche psicologici e fisiologici. Ai nostri ragazzi ricordiamo che mangiare bene, rispettando anche i prodotti del territorio e seguendo i tempi della natura, privilegiando, ad esempio, i prodotti di stagione, significa tutelare la qualità della vita, da cui la rilevanza del seguire una dieta sana. In tal senso va anche posta attenzione alla nostra tradizione, alla cultura alimentare italiana, che non è un ritorno al passato, ma piuttosto costruire le fondamenta per la rielaborazione di quelle radici in un’ottica moderna, come avviene nello studio dei grani antichi. Non solo: l’evento ha segnato l’inizio di una collaborazione con un’altra associazione del territorio, la Bio-Pass che, nei prossimi mesi, ci permetterà di aprire un confronto con esperti del settore dell’alimentazione e con tutti i soggetti che hanno una competenza stringente con il settore della nutrizione”.
A presentare l’Associazione Bio-Pass è stato il referente Casaccia: “Parliamo di un gruppo di lavoro, di studio e di approfondimento nato nel 2018, costituito da biologi e che ha l’ambizione di porsi quale valido punto di riferimento nel campo dell’alimentazione sostenibile e della salute”.
Subito dopo spazio alla biologa, nutrizionista e giornalista Stallone, referente, in qualità di esperta scientifica, di diverse trasmissioni televisive sui canali Rai, La7 e TV 2000, oltre che autrice e conduttrice della trasmissione radiofonica ‘La Dolce Linea’ su web Radio Rai.
“I dati ci dicono che l’85 per cento delle diete fallisce- ha detto la dottoressa Stallone -, ovvero quando una persona inizia una dieta per dimagrire o la lascia entro dopo poche settimane o entro 5 anni riprende il suo peso. Da questa considerazione sono nati lo studio e il volume ‘La Dieta Persona’, che parte dall’individuazione dei diversi profili del mangiatore in sovrappeso, profili che non devono necessariamente nascondere un aspetto patologico, ma che essenzialmente tengono conto delle diverse personalità di chi mangia troppo. E allora c’è il mangiatore malinconico, quello che, dopo una giornata di corse, di lavoro, di sacrifici, arriva la sera e cerca nel cioccolatino un momento di ristoro, una consolazione, una ricompensa per risollevare l’umore. Poi c’è il mangiatore compulsivo, che sfoga nel cibo mangiato voracemente le sue ansie e paure; il mangiatore edonista, che di solito è anche un buongustaio salutista, che è alla ricerca del cibo gourmet, attratto dal piacere del buon cibo; infine il mangiatore sociale, ovvero colui che trae piacere dalla convivialità del cibo, del mangiare insieme agli altri quale momento di collettività e condivisione. E allora, quando si somministra una dieta a un soggetto che ha chili di troppo, occorre innanzitutto capire qual è lo sfondo psicologico che determina la sua concentrazione sul cibo e come contemperare la necessità di dimagrire alle sue esigenze umane. Questo soprattutto quando abbiamo dinanzi a noi gli adolescenti, quella fascia anagrafica che ancora più di altre è colpita dai disturbi alimentari che non si manifestano subito. I due profili psicologici più legati al disturbo alimentare sono quelli del mangiatore malinconico e del mangiatore compulsivo, che vanno riconosciuti per poter adottare le misure più utili a curare l’anima prim’ancora che lo spirito del paziente”.