La Tombesi è ospite della Mirafin. Andrea Dell’Oso: «Sarà una battaglia, come sempre in terra laziale. Dovremo fare una gara molto attenta e concentrata»
ORTONA – Fino ad ora, la Tombesi non ha lasciato scampo agli avversari quando ha giocato nel proprio palazzetto, ma lontano da casa ha raccolto, tra Coppa della Divisione e campionato, solo sconfitte. Mister Marzuoli si augura che l’inversione di tendenza avvenga a Pomezia, su un campo che è sempre stato ostico per la Tombesi, anche in serie B, e contro una squadra che, prima della sconfitta della settimana scorsa contro l’Italpol, aveva raccolto due convincenti vittorie contro Roma e Active Network Viterbo.
La Tombesi, forte del recupero di Adami dopo la squalifica scontata con la Cioli, arriva a questa partita (fischio d’inizio domani, ore 20.30, diretta su Sportitalia) con il migliore attacco del torneo (20 gol), ma con una difesa che ha finora incassato tanto (14 reti). Ma per Andrea Dell’Oso non c’è da preoccuparsi:
«Ne abbiamo parlato molto in settimana, e sappiamo che i gol presi sono stati quasi tutti frutto di errori e disattenzioni individuali, non rispecchiano cioè un problema nel nostro sistema di gioco. Certo, a volte siamo troppo aggressivi nel tentativo di recuperare subito palla e tendiamo a non buttarla mai via, anche quando siamo in difficoltà e non ci sarebbe niente di male a spedirla in tribuna, ma sono tutti aspetti dei quali abbiamo parlato e su cui lavoriamo. Sul nostro rendimento in trasferta, non considererei nemmeno la partita di Fano in coppa, che abbiamo letteralmente buttato in 90 secondi di follia, mentre a Ciampino abbiamo perso proprio per quegli errori individuali in difesa di cui dicevo, pur avendo giocato, secondo me, un ottimo primo tempo. La Mirafin è una buona squadra e sul campo loro sarà una battaglia, come sempre accade quando si gioca in terra laziale, ma noi abbiamo la qualità per poter fare la partita e imporre il nostro gioco. Servirà grande attenzione e concentrazione. Sul piano personale, contro la Cioli sono tornato a vestire la maglia della Tombesi dopo più di un anno e per la prima volta in A2: una cosa cui ho pensato dopo, ma alla quale non pensavo affatto quando ero in campo. Sono tornato a Ortona ben sapendo il mio ruolo e ciò che ci si aspetta da me: continuerò a farmi trovare pronto e a sfruttare ogni occasione che il mister mi concederà per giocare».