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Torrevecchia Teatina, “Lettere d’amore dall’Italia”: incontro con Maria Grazia Calandrone

da Redazione

Domani nella sala convegni del Palazzo Valignani la scrittrice donerà una sua lettera d’amore autografa al Museo della Lettera d’Amore

calandroneTORREVECCHIA TEATINA (CH) – Sabato 29 ottobre 2016, alle ore 17.00, nella sala convegni del Palazzo Valignani a Torrevecchia Teatina, sarà ospite Maria Grazia Calandrone, artista eclettica e multiforme, tra le scrittrici italiane più note all’estero.

L’incontro rientra nell’ambito di “Lettere d’amore dall’Italia”, iniziativa giunta al quarto incontro, nel corso del quale la Calandrone donerà una sua lettera d’amore autografa al Museo della Lettera d’Amore.

Si esibirà in un recital di poesie d’amore, con l’accompagnamento del DIDE DUO, composto da Benedetta De Simone all’arpa e da Lucrezia Di Leonardo al flauto, giovanissime e talentuose musiciste abruzzesi. Introdurrà il prof. Andrea Gialloreto, dell’Università “G. D’Annunzio”.

La manifestazione è patrocinata dal Comune di Torrevecchia Teatina con il patrocinio del Museo della Lettera d’Amore. Saranno presenti il Sindaco Avv. Katja Baboro e il Direttore del Museo Cav. Massimo Pamio.

Maria Grazia Calandrone ha scritto tre monologhi per Sonia Bergamasco, ha portato in scena in Italia e in Europa il videoconcerto Senza bagaglio, con Stefano Savi Scarponi, il suo testo My language is the rose, scelto dal compositore malese Chie Tsang, è stato finalista in “Unique Forms of Continuity in Space” in Australia.

dide-duo-de-simone-e-di-leonardoNel 2010 è scelta come rappresentante della poesia italiana e diretta da Lucie Kralova in “Evropa jedna báseň”, nel 2012 ha fatto parte del progetto RAI TV “UnoMattina Poesia”, ha collaborato con Rai Letteratura e con il musicista Canio Loguercio, è stata vincitrice del Premio Haiku dell’Istituto Giapponese di Cultura, collabora con Cult Book (Rai 3) ed è nella video installazione Ritratto continuo di Francesca Montinaro, esposta alla Galleria d’Arte Moderna di Roma e a Palazzo Montecitorio.

Poetessa, drammaturga, artista visiva, performer, organizzatrice culturale, autrice e conduttrice di programmi culturali per Radio 3, scrive per i quotidiani “il manifesto” e “Corriere della Sera”, per “alfabeta2” e “doppiozero” e cura la rubrica di inediti “Cantiere Poesia” per il mensile internazionale “Poesia”, collabora con il quadrimestrale di cinema “Rifrazioni” e con la rivista di arte e psicoanalisi “Il Corpo” e codirige la collana di poesia “i domani” per Aragno Editore. Tiene laboratori di poesia nelle scuole, nelle carceri, nei DSM, con i malati di Alzheimer e con i migranti.

Sta lavorando a Ti chiamavo col pianto, libro-inchiesta sulle vittime della giustizia minorile in Italia. Tra le sue pubblicazioni in volume: Pietra di paragone (Tracce, 1998 – edizione-premio Nuove Scrittrici 1997), La scimmia randagia (Crocetti, 2003 – premio Pasolini Opera Prima), Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier, 2005), La macchina responsabile (Crocetti, 2007), Sulla bocca di tutti (Crocetti, 2010 – premio Napoli), Atto di vita nascente (LietoColle, 2010), L’infinito mélo, pseudoromanzo con Vivavox, cd di sue letture dei propri testi (luca sossella, 2011), La vita chiara (transeuropa, 2011), Serie fossile (Crocetti, 2015 – premio Marazza e Tassoni, rosa premio Viareggio), Per voce sola, raccolta di monologhi teatrali, disegni e fotografie, con cd di Sonia Bergamasco ed EstTrio (ChiPiùNeArt, 2016) e Gli Scomparsi – storie da “Chi l’ha visto?” (Gialla Oro pordenonelegge, 2016); è in Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi, 2012); la sua prosa Salvare Caino è in Nell’occhio di chi guarda (Donzelli, 2014).
Il DiDe Duo nasce nel 2015 presso il Conservatorio Statale di Musica “Luisa D’Annunzio” di Pescara. La formazione è composta da due musiciste, Lucrezia Di Leonardo al flauto e Benedetta De Simone all’arpa; entrambe proseguono i loro studi partecipando a Master tenuti da insegnanti di fama internazionale, corsi e audizioni.

Accomunate dalla stessa passione per la musica da camera, si sono esibite in diverse manifestazioni culturali, tra cui 2 appuntamenti musicali organizzati dalla Società del Teatro e della Musica “L. Barbara” di Pescara presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” e presso l’ITC di Montesilvano; nella serata dedicata alla “Notte Europea dei Musei” a Pianella (PE); presso l’Ex Aurum di Pescara in occasione dell’“Adriafooturing” (presieduto dal Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco e da Franca Terra) e in occasione di “Sintonie Cromatiche” (con artisti di fama nazionale); in occasione della chiusura della Perdonanza Celestiniana presso l’Eremo di Santo Spirito a Majella a Roccamorice (PE), ottenendo riconoscimenti, consensi da parte degli Enti locali e attiva partecipazione del pubblico. Il loro repertorio è molto vasto e spazia dal Classicismo al Contemporaneo.

Il Prof. Andrea Gialloreto, ricercatore a tempo indeterminato in Letteratura  italiana contemporanea presso il Dipartimento di Lettere, Arti e  Scienze Sociali dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti,  ha insegnato dal 2008 Sociologia della letteratura e Critica  letteraria dell’Italia contemporanea. Attualmente è docente di  Letteratura italiana moderna e contemporanea presso il medesimo  Ateneo.

È membro dal 2014 della giuria tecnica del premio letterario  Città di Penne-Mosca. Fa parte del comitato scientifico della rivista  «Studi Medievali e Moderni». I suoi interessi vertono principalmente  su poeti e prosatori della terza generazione novecentesca, sulla  narrativa sperimentale del secondo Novecento e sulla letteratura tra  le due guerre mondiali. Ha pubblicato i volumi La parola trasparente.

  Il “sillabario narrativo” di Goffredo Parise (Roma, Bulzoni, 2006),  L’esilio e l’attesa. Scritture del dispatrio da Fausta Cialente a  Luigi Meneghello (Lanciano, Carabba, 2011), I cantieri dello  sperimentalismo. Wilcock. Manganelli, Gramigna e altro Novecento  (Milano, Jaca Book, 2013) oltre a numerosi studi su scrittori  contemporanei quali Vigolo, Rosso, Bodini, Ceronetti, Bonaviri,  Morazzoni, Trevisan, Rugarli, Pardini

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