TORREVECCHIA TEATINA – A partire dal 24 settembre il Museo della Lettera
–24 settembre ore 17.00 Inaugurazione della mostra di cartoline d’amore. Prima esposizione di una raffinata collezione di cartoline d’amore d’epoca donate da Maria Pia D’Amario, vedova di Renato D’Amario, straordinario collezionista.
Nello stesso giorno Deborah D’Agostino, poetessa romana, terrà un recital, introdotto dalle note critiche del prof. Vito Moretti.
–15 ottobre ore 17 incontro con lo scrittore Alessio Romano, donazione di una sua lettera d’amore tratta dal romanzo “Solo sigari quando è festa” pubblicato da Bompiani, presentazione del libro e letture dell’autore, intervistano l’Autore le prof. Barbara Di Paolo e Monica Ferri;
–22 ottobre ore 17 incontro con Mariagiorgia Ulbar che donerà una sua lettera al Museo, introducono Tonita Di Nisio e Rolando D’Alonzo, arpista: Benedetta De Simone;
–29 ottobre ore 17 incontro con Maria Grazia Calandrone che donerà al museo una sua lettera d’amore, introduce il prof. Andrea Gialloreto, dell’Università “G. D’Annunzio”, arpista: Benedetta De Simone.
LA MOSTRA DELLE CARTOLINE D’AMORE NEL MUSEO DELLA LETTERA D’AMORE
Il Museo della Lettera d’amore propone una mostra di cartoline d’amore d’epoca, appartenute al collezionista Renato D’Amario e donate dalla moglie Maria Pia all’Associazione AbruzziAMOci.
Si tratta di circa 160 cartoline d’amore di diverse epoche, a partire dai primi del Novecento e poco oltre, che appartengono a varie tipologie. Le più interessanti sono quelle in bianco e nero dipinte a mano, ma anche quelle di illustratori notevoli, Fiorenzo Duilio Guerzoni (Crevalcore, 1883-1963), Carlo Stragliati (Milano, 1868-1925), Domenico Mastroianni (Arpino, 1876 – Roma, 1962), Jan Styka (Lwow, Polonia, 1858 – Roma 1925) e molti altri (Gotti, Monastier, M. Santino, Okon, qualcuno il cui nome deve ancora essere individuato); notevoli le riproduzioni di opere di artisti famosi, da Jean-Francois Millet a Goya, ad Albert Besnard, a Charles Chaplin (da non scambiare con il famoso regista Charlie) pittore francese (1825-1891).
Le cartoline non sono solo italiane ma anche di altre nazioni, alcune raffigurano dive dell’epoca, come Annita Di Landa, sciantosa nata a Torino nel 1875, che posò giovanissima per lo scultore Grosso. Scritturata da una compagnia di prosa, passò in seguito al caffè-concerto esibendosi per qualche tempo in un baraccone sul Lago Maggiore. Nel 1897 si era già fatta notare negli ambienti dello spettacolo e nel 1900 era già affermatissima come canzonettista eccentrica. Altezzosa e popolarissima, una sera proibì a Ettore Petrolini, che in seguito l’avrebbe definita “la Cecil Sorel” del Caffè-concerto, di chiudere lo spettacolo, sino a che il popolarissimo attore romano si rassegnò a dover improvvisare un duetto con lei. Il suo repertorio, intelligente e provocatorio, era formato da cose prevalentemente scritte appositamente per lei e cedutele in esclusiva, fra cui alcune belle canzoni di Armando Gill.
Lise Fleuron, nome d’arte di Marguerite Rauscher, nacque a Parigi nel 1874, fu invece interprete degli spettacoli dell’Alcazar e del caffè degli Ambasciatori. Gli abiti a fiori stile liberty e i décolletés fecero la sua fortuna. Ebbe successo anche a Londra. Nelle sue memorie menziona che ebbe da ignoto padre un figlio che morì a 4 mesi. Sposò poi un certo Dufleuve. Fu poi modista, visse a casa degli zii a Parigi, morì a Enghien, in Val d’Oise, nel 1960.
In un’altra cartolina, Tina Di Lorenzo e Armando Falconi. Tina, nata a Torino nel 1872, figlia del marchese Corrado Di Lorenzo e dell’attrice napoletana Amelia Colonnello, anch’essa di nobile famiglia e dama di corte della regina Elena di Savoia, calcò le scene fin da bambina. Il successo le arrise nel 1888, al Teatro Rossini di Napoli, nel corso della rappresentazione del Ruit hora di Francesco Proto duca di Maddaloni, dopo la quale la stampa decantò le sue grandi doti di attrice. Due anni più tardi era già prima attrice assoluta nella compagnia Pasta. Si unì quindi nel 1898 a Flavio Andò per una serie di rappresentazioni applauditissime in tutta Italia. Possedeva una rara bellezza, voce melodiosa e modi da gran signora nonostante la giovane età: si meritò da parte dei suoi adoratori il soprannome di “Angelicata”. Nel 1901 sposò il cugino Armando Falconi, attore anche lui: la loro storia d’amore nacque durante una tournée in Ungheria, nel corso della quale lui la difese dagli attacchi di un giornalista che dipingeva la De Lorenzo con toni poco lusinghieri. A seguito di un duello combattuto ad armi bianche, Falconi ebbe la meglio tanto da meritarsi l’amore della cugina, dal quale nacque il figlio Dino. Tina Di Lorenzo fece parte di numerose compagnie, dalla Stabile del Teatro Manzoni di Milano (dal 1912 al 1914) dove fu primadonna, alla compagnia di Francesco Pasta e Enrico Reinach a quella di Flavio Andò, mietendo sempre numerosi successi. Partecipò ad una sola pellicola cinematografica, sempre assieme al marito, nel 1915: si trattava de La scintilla di Eleuterio Rodolfi. Si ritirò a vita privata negli anni tra il 1918 ed il 1920, tornando in scena una sola volta, nel 1926, al teatro Drammatico Nazionale di Roma. Morì a Milano nel 1930.
Queste storie ci riportano a un tempo molto lontano da noi, ma inquadrano bene il clima in cui quelle cartoline furono realizzate, ridonandoci i contorni di un’altra epoca, perciò osservate con attenzione queste cartoline d’amore e vi troverete così a rivivere anni lontani ma forse non meno interessanti dei nostri e più densi di sogni…
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