TORRICELLA SICURA (TE) – Nell’ambito del progetto “Primavera in bici – Torricella Sicura 2010” , si terrà un duplice appuntamento : convegno e biciclettata (o passeggiata a piedi), che si prefigge come obiettivi la cura della salute , ma anche la riscoperta e salvaguardia del territorio. Nella Conferenza del 17 aprile, sabato, si parlerà dei benefici apportati dalla pratica sportiva, ma anche di come riscoprire il territorio, la sua storia e la sua cultura. Domenica,18 aprile, a Torricella si parte alla riscoperta della “Via de Borghi”, in mountain bike o a piedi attraverso le antiche e suggestive stradine di collegamento di sette antichi Borghi in otto km.
L’itinerario della passeggiata, adatto per essere percorso a piedi e in mountain bike (con piccole varianti anche in bici da strada), si snoda attraverso le antiche e suggestive stradine di collegamento tra le frazioni nei comuni di Torricella Sicura e di Teramo in meno di 10 km.
L’abitato di Torricella è raggiunto giornalmente e in tutte le stagioni da numerosi camminatori di tutte le età provenienti da Teramo, i quali potrebbero proseguire lungo l’itinerario qui descritto se venisse tabellato. Si parte dalla piazza di Torricella, per raggiungere Piano Grande, Cavuccio, il Cimitero di Cavuccio, Tordinia (attraversando fosso Rio), Villa Ripa, l’antica chiesetta di S. Maria di Ponte a Porto.
Proseguendo il cammino, si attraversa il limitrofo ponte, che sorge nei pressi del probabile antico ponte a pietre squadrate della Via Cecilia (come ricordavano gli anziani agli inizi del 1800 nella descrizione dello storico Niccola Palma), la strada romana che si diramava dalla Salaria per raggiungere Interamnia (Teramo). Si prosegue fino a Castrum Novum (Giulianova) sulle sponde dell’Adriatico, testimoniata anche dalla pietra miliare indicante il miglio romano CXIIII rinvenuta a Valle S. Giovanni nel 1993 ora nei depositi del Museo archeologico di Chieti.
Attraversando l’attuale ponte sul Tordino si raggiunge rapidamente la provinciale, ai margini dell’abitato di Travazzano.
Si prosegue verso valle fino a raggiungere il bivio di Frondarola; quindi l’ascesa al paese, sede di un antico castello, dal quale si gode un panorama quasi a 360° verso la catena del Gran Sasso, la Laga, i monti Gemelli.