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“Tra ageismo e accanimento”, esito convegno sulle cure geriatriche

da Redazione

gruppo relatori ecm 12 aprile 2025

PESCARA – Si è svolto, sabato 12 aprile 2025, presso l’Auditorium Petruzzi di Pescara, il corso di aggiornamento ECM dal titolo “Tra ageismo e accanimento: il dilemma etico delle cure geriatriche”. L’evento è stato organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Pescara, presieduto dalla Dr.ssa Maria Assunta Ceccagnoli.

La Presidente nell’aprire i lavori ha sottolineato che l’iniziativa si inserisce nel quadro delle attività dell’Ordine finalizzate a promuovere una medicina centrata sulla persona, attenta alle tematiche etiche, ai valori della cura e al contesto esistenziale del paziente, anche nelle fasi più avanzate della vita. Ha ringraziato i responsabili scientifici dell’evento, Dott.ssa Rosa Scurti, Direttore Medico dell’Unità Operativa Complessa di Geriatria della ASL di Pescara e Dott. Nelson Anzoletti, Dirigente Medico della stessa Unità Operativa e Consigliere dell’Ordine. Si è detta particolarmente lieta della presenza del bioeticista dr. Marcello Ricciuti, membro del Comitato Nazionale di Bioetica (CNB), per l’importante contributo di riflessione e approfondimento applicato a tematiche così “sensibili“.

La dr.ssa Ceccagnoli ha proseguito – volendo usare le parole di Adriano Bompiani, Fondatore e primo Presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica- ricordando che “Il Comitato è la sede scientifica, elevata ed imparziale della cultura bioetica, antenna sensibile verso i segnali della società (nazionale ed internazionale) ma anche luogo indipendente di riflessione organica pluridisciplinare. Sede di riflessione certamente non esclusiva nel Paese, ma aperta alle più ampie collaborazioni con tutte quelle intelligenze ed esperienze che possono apportare stimoli alla cultura bioetica”.

Il convegno ha affrontato il tema, complesso e sempre più attuale, della proporzionalità delle cure in ambito geriatrico, alla luce di un progressivo invecchiamento della popolazione e di quadri clinici complessi sempre più segnati da cronicità e fragilità.

«I dati di un recente report dell’OCSE ci dicono che la popolazione anziana è in costante aumento. Secondo una proiezione al 2050, circa il 72% della popolazione italiana sarà over 65 – hanno evidenziato i responsabili scientifici –. Questo scenario comporta un crescente problema di reperimento delle risorse necessarie per assistere adeguatamente gli anziani, anche quelli che hanno avuto un invecchiamento attivo. Il rischio è che le strutture sanitarie si trovino sempre più sotto pressione, chiamate a gestire patologie croniche piuttosto che acute.»

«Per invecchiamento attivo intendiamo un percorso di vita in cui il paziente, grazie alla prevenzione, arriva in età avanzata – anche oltre i 75 anni – mantenendo un buon controllo delle patologie croniche e un elevato grado di autonomia. Sono persone che spesso aiutano ancora le famiglie, ad esempio accudendo i nipoti, e che restano socialmente attive».

«Tuttavia – hanno proseguito – questo scenario sta già sollevando importanti interrogativi bioetici sul trattamento del grande anziano e sul tema del fine vita. A livello nazionale e internazionale, il vero nodo è l’accanimento terapeutico sul paziente anziano. Ma noi vogliamo proporre un cambio di paradigma: non possiamo etichettare automaticamente un paziente come “da fine vita” solo perché ha 80 anni».

«Oggi gli ottantenni sono spesso attivi e capaci. Dobbiamo contrastare l’accanimento terapeutico, certo, ma anche l’accanimento palliativistico, che sta diventando un tema centrale. È fondamentale capire quando un paziente anziano merita un trattamento di fine vita e quando invece ha diritto a un trattamento curativo».

La giornata si è articolata in due sessioni, con interventi di medici, bioeticisti e specialisti impegnati quotidianamente nell’assistenza alla popolazione anziana. Le relazioni hanno approfondito, da prospettive cliniche ed etiche, il delicato equilibrio tra appropriatezza terapeutica e rischio di accanimento, con un’attenzione particolare al rispetto della dignità, dell’autonomia e della qualità della vita del paziente.

La lettura magistrale è stata affidata a Marcello Ricciuti, direttore dell’Hospice dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza e, come già detto, componente del Comitato Nazionale di Bioetica, che ha posto l’accento sul principio di proporzionalità come fondamento etico dell’intervento geriatrico.

Nel corso della seconda parte della giornata, il focus si è spostato sull’applicazione concreta dei principi etici nella gestione clinica del paziente anziano in diversi contesti: chirurgico, oncologico, d’urgenza e critico. Il confronto multidisciplinare ha offerto ai partecipanti strumenti operativi e criteri decisionali per affrontare con consapevolezza le situazioni a elevata complessità.