PESCARA – Ieri mattina tragico incidente ad un miglio dal porto di Pescara : un’imbarcazione a causa del mare grosso si è improvvisamente rovesciata causando la morte di Christian Dell’Osa, 40enne comandante del Viking 2. Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia , allertato dalle Autorità marittime dell’incidente , ha seguito al telefono tutte le fasi della ricerca prima dei dispersi, poi il recupero dei tre superstiti e, purtroppo, del corpo ormai senza vita dello sfortunato marinaio.Ha commentato il sindaco:
Non riesco a capacitarmi di quanto accaduto, sono costernato. Attendiamo ora che vengano definiti tutti i contorni dell’incidente che ha causato l’affondamento della barca di Christian, che sembrerebbe avvenuta al largo della costa, causata, forse, dal mare mosso, dalle onde alte, dinanzi alle quali il dieci metri sul quale era imbarcato, non ha retto, colando letteralmente a picco. Ma sicuramente il dramma odierno deve essere un monito per tutte le Istituzioni, e non solo quelle locali. Dev’essere un monito che serva a ricordare quanto sia pericoloso il lavoro dei nostri pescatori, costretti spesso a prendere il largo anche quando le condizioni del mare sono proibitive pur di portare il pane a casa per la propria famiglia. Oggi mi stringo al dolore dei familiari di Christian, ai quali cercherò di portare tutto il conforto necessario e possibile, e mi stringo alla nostra marineria. Da questo momento sarà nostro e mio dovere portare avanti la battaglia per il nostro porto anche per lui, per Christian.
Purtroppo intorno alle 11.30 ho avuto la conferma di una notizia che mai avrei voluto ricevere, Christian non ce l’ha fatta a superare la forza delle onde. Secondo le prime notizie, ha cercato sino all’ultimo di governare la sua barca, dieci metri, che aveva comprato tra mille sacrifici dopo aver perso l’imbarcazione precedente affondata mesi fa all’interno del porto stesso. Dinanzi alle onde avrebbe cercato sino allo stremo comunque di riportare la barca all’interno del porto, provando a rifugiarsi all’interno della diga foranea, ma non ce l’ha fatta, l’imbarcazione è colata a picco prima, sballottata dalle onde, e Christian, il comandante, non è riuscito a riemergere in tempo per sopravvivere. Sono sconvolto e costernato, conoscevo Christian, tante volte insieme avevamo parlato del suo lavoro da pescatore, del suo futuro, del suo ragazzo, e dei problemi della marineria e di quel porto che era la sua vita, tra la sua gente. Appena lo scorso 29 luglio, proprio Christian, con il suo mezzo, aveva imbarcato le tre corone portate al largo in occasione della Festa di Sant’Andrea per commemorare i Caduti del mare, sostituendo il classico corteo dei pescherecci. Dalle prime notizie sembrerebbe che la tragedia odierna non abbia a che vedere con i problemi del mancato dragaggio, ma ciò nondimeno il dramma odierno deve accendere i riflettori sul nostro scalo, sull’urgenza di effettuare i lavori per liberare il nostro porto e restituire serenità e tranquillità alla nostra marineria sulla quale oggi gravano pesi sempre più opprimenti, dal caro-gasolio, alla crisi generale del settore, ai mancati o ritardati rimborsi sino all’impossibilità stessa di operare, problemi che gravano su famiglie che devono pagare mutui per case, barche, per portare avanti i figli. La tragedia di Christian non può finire nel nulla, ma deve rappresentare un monito che mai avremmo voluto lanciare. La marineria di Pescara ha bisogno del suo porto e ha bisogno del sostegno di tutte le Istituzioni, a cominciare dal Governo, primo responsabile del dragaggio, per poter vedere dinanzi a sé un futuro con meno ombre. Ma oggi è il giorno del grande dolore: nelle prossime ore incontrerò i marinai sopravvissuti all’incidente, tra i quali un giovane eritreo che si trova ancora ricoverato in ospedale. Quindi mi stringerò alla famiglia di Christian e a quella di tutta la marineria pescarese che oggi ha perso un figlio, un padre, un compagno, e un amico.
Intanto in mattinata il Consiglio comunale, su proposta del consigliere Massimo Pastore, ha osservato un minuto di silenzio e raccoglimento per rendere omaggio alla memoria di Christian Dell’Osa.