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Tragedia di Marcinelle, il ricordo di Santangelo nel giorno dell’anniversario

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“Quell’episodio è l’occasione per ricordare che la sicurezza sui luoghi di lavoro deve essere la prima regola in un Paese che si definisce civile”

L’AQUILA – Ricorre oggi, 8 agosto, l’anniversario della tragedia di Marcinelle, la miniera di carbone in Belgio dove, a seguito di un incendio causato da un corto circuito, persero la vita 262 persone di cui 137 italiani provenienti prevalentemente da Abruzzo e Molise.

Tra le vittime c’erano padri di famiglia che avevano lasciato la terra d’origine per assicurare un futuro ai propri figli, come Francesco Cicoria, molisano, il cui corpo non venne mai identificato ma la sua memoria resta viva grazie al ricordo del suo figlio minore rimasto orfano a soli tre anni.

Il Presidente del Consiglio Comunale dell’Aquila e Vicepresidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo Roberto Santangelo ricorda così l’evento: “Dopo la firma del Protocollo italo-belga del 23 giugno 1946 che prevedeva l’invio di 50mila lavoratori in cambio di carbone, iniziarono ampi flussi migratori per lavorare nelle miniere. Nel 1956, l’anno della tragedia, fra i 142mila minatori impiegati, 63mila erano stranieri e, fra questi, 44mila italiani. Le vittime sostanzialmente non ebbero mai giustizia e quell’episodio, nella sua drammaticità, è l’occasione per ricordare il sacrificio degli italiani nel mondo e, soprattutto, che la sicurezza sui luoghi di lavoro debba essere la prima regola fondamentale in un Paese che si definisce civile”.

Pubblicato da
Marina Denegri

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