PESCARA – L’assessore al Verde del Comune di Pescara, Gianni Santilli ha annunciato che circa 40 palme irrimediabilmente colpite dal punteruolo rosso saranno rimosse, altre centinaia di alberi per ora risparmiati dal famigerato insetto verranno sottoposti al trattamento fitosanitario, e, infine, centinaia di lecci, platani e tigli, subiranno interventi di manutenzione al fine di combattere le varie patologie che riguardano non solo le palme, ma tutto il patrimonio arboreo della città. Sarà consegnato ufficialmente oggi, mercoledì 14 novembre, alla ditta Valmavone il cantiere per l’avvio degli interventi fitopatologici su tutte le nostre piante cittadine, opere che si snoderanno in un arco di 170 giorni complessivi, a partire da giovedì prossimo.
Ha spiegato Santilli:
l’intervento rientra nel Programma Triennale delle Opere pubbliche considerando come prioritari gli interventi di manutenzione e recupero del patrimonio arboreo esistente. Le alberature cittadine sono infatti un patrimonio che va tutelato e valorizzato, partendo con la difesa fitosanitaria che è fondamentale per garantire la vitalità delle piante, preservandole dalle minacce derivanti da fattori biotici. Gli interventi programmati riguarderanno soprattutto la riviera nord e sud, e le principali piante come Platani, Tigli e Lecci. Innanzitutto la nostra attenzione si concentrerà sulle palme dove, terminata l’estate e, prima dell’inverno, abbiamo assistito al collasso di un altro lotto di palme, circa 40, uccise dal punteruolo rosso. Purtroppo si conferma quanto l’Arssa ha certificato già nel 2010, ovvero che Pescara è ormai divenuta zona endemica per il punteruolo, ossia sito di insediamento, dunque non è possibile né pensabile liberarci dall’insetto, ma possiamo senza dubbio contenerne e arginarne gli effetti rimuovendo tempestivamente le piante ormai morte, ciascuna delle quali contiene al proprio interno circa 2.500 larve, e utilizzando prodotti specifici su quelle che ancora non sono state colpite per frenare la sua azione. Il protocollo d’intervento prevede la somministrazione aerea ed endoterapica di prodotti fitosanitari, ma ovviamente dovremo necessariamente seguire anche l’andamento climatico. Se dovessero persistere condizioni climatiche di caldo, partiremo con il primo trattamento, se le temperature dovessero invece abbassarsi, una condizione che automaticamente uccide le larve, aspetteremo direttamente la primavera. Ma il nostro patrimonio arboreo non è composto solo da palme, ma anche da tigli, lecci e platani, che ugualmente dovranno subire un trattamento fitosanitario. Complessivamente sono previsti 170 giorni di lavoro per un investimento pari a 100mila euro.