Erano emigrati alla ricerca del “sogno americano” e poi caduti, con la divisa degli Stati Uniti, durante la Prima Guerra Mondiale: Antonio Montepara, Paolino Pelaccia e Paolo Tontodonati
SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE (PE) – Le cittadina di San Valentino pagò, come tutti i paesi della nostra regione, un duro prezzo in vite umane durante la Prima Guerra Mondiale. Un bellissimo e struggente monumento sta a ricordarlo. Ma, purtroppo, a quei nomi vanno aggiunti almeno quelli di Antonio Montepara, Paolino Pelaccia e Paolo Tontodonati. Questi tre ragazzi furono portati via dal “sogno americano”.
Cercarono oltreoceano, attraverso l’emigrazione, un riscatto che, quando sembrava avessero trovato, fu definitivamente distrutto dalla guerra. Quando gli Stati Uniti che entrano nel conflitto ai tre figli di San Valentino fu chiesto di vestire la divisa militare. Loro lo fecero con coraggio ma poi, sia pure con storie diverse, finirono per trovare la morte.
Antonio “Mundy” Montepara nacque il 26 marzo 1897 a San Valentino da Camillo e Laura Pastorella entrambi “contadini”. Nel 1911, per raggiungere il padre emigrato due anni prima, partì per gli Stati Uniti. Giunse ad “Ellis Island” sul piroscafo “Berlin”. Si stabilì con la sua famiglia a Lockport, Niagara Country, nello Stato di New York. Nel 1916 fu arruolato nell’Esercito americano ed assegnato al 13° Artiglieria da Campo, batteria D , 4° Divisione.
Le condizioni di salute del ragazzo non erano delle migliori e non consigliavano il suo utilizzo militare. Ma, nonostante tutto, fu inviato a “Fort Bliss”, una delle più grandi basi militari americane, nel Texas. Il durissimo e rigido addestramento fiaccò ulteriormente il fisico, già provato, del povero Antonio. Morì di nefrite il 12 settembre del 1917. Oggi riposa a Lockport nel “San Patrick Cemetery”. Viene comunque annoverato ed onorato tra i caduti, in epoca di guerra, americani.
Paolino “Paulino” Pelaccia nacque il 19 febbraio 1894 a San Valentino, in Contrada Colle Mampioppo, da Cesidio e Maria Nicola Faba entrambi “contadini”. Emigrato in America si stabilì a Portland nel Maine. Fu assegnato al 103° Fanteria, Compagnia C, della 26° Divisione. Gli venne dato il numero identificativo 67504. Inviato in azione di guerra in Francia. In una missione volontaria e rischiosissima cadde, sotto il fuoco delle mitragliatrici nemiche, nella “Battle of Chateau-Thierry” durante l’offensiva dell’Aisne-Marne. Era il 20 luglio del 1918. La sua morte venne notificata a suo fratello Antonio di Portland nel Maine. A lui andò, alla memoria, la “Purple Heart”. Oggi riposa nell’Aisne Marne American Cemetery di Belleau.
Paolo Tontodonati nacque, il 29 gennaio del 1890, a San Valentino, in contrada Paduli, da Giuseppe e Filomena Astologo. Emigrò in America nel 1909 e giunse ad “Ellis Island” sul piroscafo “San Giovanni”. Si stabilì a Peekskill, Westchester Count”,nello Stato di New York. Qui trovo lavorò come vigile del fuoco per la “Sprone Construction Company”.
Nell’esercito gli venne assegnato il numero identificativo “ 2791125” e fu assegnato al “Transportation Corps”, 32° Compagnia. Gli venne asegnata la responsabilità di “conducente camion2 sotto la guida dell’American Expeditionary Force. Si distinse per uno spregiudicato coraggio durante tutta la guerra. Poi, purtroppo, il 13 marzo del 1919 per un’esplosione di una mina il suo camion finì in un dirupo. Così morì Paolo Tontodonati. Oggi riposa nel “Oise-Aisne American Cemetery” di Fere-en-Tardenois in Francia. A lui andò, alla memoria, la “Purple Heart”.
A cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”