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Treglio, il consigliere Taglieri parla della situazione del San Giorgio

da Marina Denegri

“Senza un euro dalla Regione, i disabili e gli anziani del San Giorgio abbandonati a se stessi. Il centrodestra rispetti gli accordi presi”

Francesco Taglieri

TREGLIO  – “Nonostante le nostre denunce e nonostante le richieste di aiuto delle associazioni interessate gli anziani e i disabili del San Giorgio di Treglio rischiano di trovarsi per strada perché la Regione Abruzzo, da oltre un anno, non eroga un centesimo. Stiamo parlando di una struttura RADA accreditata, con DGR n. 638, che ospita disabili e anziani che hanno necessità di assistenza continua. Secondo quanto stabilito la Regione dovrebbe coprire rispettivamente il 70% e il 25% delle spese sanitarie ma nulla di tutto ciò avviene e le famiglie dei pazienti sono costrette a sopperire interamente ai costi della retta. Un altro caso drammatico in cui la Regione a trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si dimostra ben lontana dalle esigenze degli ultimi e abbandona proprio le persone che hanno più bisogno di aiuto”

Ad affermarlo è il Vice Presidente della commissione sanità in quota M5S Francesco Taglieri che spiega “Ho già comunicato più volte all’Assessore alla Sanità i disagi che stanno vivendo le famiglie del San Giorgio e ho chiesto interventi immediati che però non arrivano a destinazione. Un atteggiamento inaccettabile da parte di chi siede nei banchi della maggioranza proprio grazie alle promesse fatte al tessuto sociale che ha più bisogno. Il San Giorgio rientra in quelle strutture private di cui si serve la sanità pubblica regionale in mancanza di posti letto o di attrezzature adeguate. Non si capisce perché, quindi, i pazienti che la Asl ha affidato alla struttura devono essere penalizzati e rimetterci in termini economici e di salute. Quella del San Giorgio – incalza Taglieri – è uno dei casi emblematici che dimostrano il fallimento della gestione sanitaria abruzzese a 360°. Si evidenzia infatti come la mancanza di posti letto e di servizi adeguati costringa la sanità pubblica ad attingere nelle strutture private senza riuscire neanche a sostenere gli accordi economici presi. In un momento così difficile per il nostro sistema sanitario, quanto per le economie delle famiglie abruzzesi, la Regione Abruzzo ha il dovere di pianificare e programmare le risorse fino all’ultimo centesimo. Il pressapochismo non può essere più tollerato, è ora che se lo mettano bene in testa i paladini del “prima gli italiani”, che a forza di slogan hanno forse dimenticato cosa significa governare una regione e avere in mano la sanità di un intero territorio”, conclude.

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