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Trenitalia esclude i regionali dai sistemi di prenotazione

da Redazione

Multa Antitrust (l’Autorità per la concorrenza ed il mercato) da 5 milioni di euro

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ABRUZZO – Su istanza dell’Osservatorio sulla mobilità di Federconsumatori Abruzzo l’Autorità per la concorrenza ed il mercato (Antitrust) ha condannato al massimo della pena prevista per aver violato il Regolamento Europeo 1371/2007 che prevede l’obbligo dell’impresa di trasporto di far conoscere al passeggero “ Orari e condizioni per il viaggio più veloce. Orari e condizioni per la tariffa più bassa”.

Viaggiare sui treni regionali, più economici delle Frecce? Sicuramente è possibile ma Trenitalia non lo dice. “Trenitalia esclude dai propri sistemi di prenotazione alcune soluzioni con i regionali”, ha rilevato l’Autorità Antitrust, che ha multato Trenitalia Spa per cinque milioni di euro.

Se il viaggio da programmare prevede la presenza di Frecce e Intercity, anche di pochi minuti più veloci rispetto ai treni regionali o a treni che richiedano un cambio con regionali, il sistema di prenotazione dell’azienda semplicemente glissa e propone solo la prima soluzione.

Senza dire nulla al consumatore.

L’Autorità ha sanzionato Trenitalia S.p.a. per una pratica commerciale scorretta che riguarda il sistema telematico di ricerca e acquisto dei titoli di viaggio accessibile alla clientela sul sito aziendale, tramite le emettitrici self-service di stazione e la App Trenitalia per smartphone e tablet.

L’accusa: “senza allertare i consumatori in merito alla limitazione – e anzi utilizzando, sul sito aziendale, una denominazione omnicomprensiva per la banca dati di ricerca (“tutti i treni”) – il sistema esclude sistematicamente quelle soluzioni che prevedono l’utilizzo di – o la combinazione con – treni regionali qualora l’orario di partenza coincida o sia sostanzialmente sovrapposto con alternative di viaggio costituite da, unicamente o in combinazione con, treni offerti “a mercato” (Frecce e Intercity)”.

Dopo un complesso procedimento, l’Antitrust ha accertato che “l’insieme di soluzioni di viaggio proposte a seguito di una ricerca su tali strumenti informatici omette numerose soluzioni con treni regionali (generalmente più economiche), pur trattandosi di alternative sostituibili a quelle invece mostrate, alterando in questo modo la scelta del consumatore”.

In particolare, la soluzione di viaggio che prevede un cambio e l’uso di treni regionali non è mai inclusa nei risultati di ricerca e non è rintracciabile – se non attraverso la specifica ricerca con l’opzione Regionali sul sito internet – se la partenza avviene in prossimità di una soluzione di viaggio che usi Frecce e Intercity anche solo di pochi minuti più veloce.

Quest’ultima è l’unica opzione che viene sempre mostrata.

Di più. “Trenitalia non ha in alcun modo informato i consumatori in merito a tale importante limitazione, ma ha anzi utilizzato, sul sito aziendale, la denominazione ingannevole “tutti i treni”, aggiunge l’Antitrust, che ha ritenuto questa pratica scorretta e ha sanzionato Trenitalia S.p.a. per 5 milioni di euro, pari al massimo edittale.

In considerazione dei rilevanti effetti della pratica sui consumatori l’Autorità ha, inoltre, imposto al Trenitalia l’obbligo di pubblicare una dichiarazione rettificativa per informare i consumatori sul proprio sito internet, sull’App e sulle emettitrici self service presenti in stazione.

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