Sabato 25 Marzo sempre alle ore 17.00 si terrà invece una presentazione critica della mostra a cura di Silvano Bicocchi, direttore del Dipartimento Cultura Fiaf (Federazione italiana Ass. Fotografiche) e di Bruno Colalongo, SEMFIAF.
Tribe No Name è un progetto di reportage iniziato nel 2012 quando Romina Remigio è venuta a conoscenza di una tribù ancora sconosciuta, emarginata, isolata all’interno di una foresta a 2200 metri, sulle montagne dell’Udzungwa, in Tanzania.
I tanzaniani delle tribù vicine li chiamano i “Watoto wa Mateso” i figli del dolore. Una tribù di oltre 800 individui affetti da una rarissima forma di epilessia e a causa delle reazioni provocate, considerati posseduti dal demonio e per questo ammazzati e scacciati. Di conseguenza si sono rifugiati sempre più all’interno di foreste impervie sulle montagne vicine. E così hanno continuato a vivere senza alcuna dimensione temporale. Il futuro non esiste, tutto viene considerato e si misura a partire dal momento presente.
L’intensità della pioggia, come lancette di un orologio segna le stagioni, quindi il lavoro dei campi e la kifafa, la malattia, definiscono il tempo della vita. Ogni gesto, ogni rito è sacro e per questo interpretato dal Baba mkubwa, il capo villaggio e dai guaritori-stregoni. Le tradizioni, le tecniche di coltivazione si sono fuse con i racconti tramandati oralmente.
La causa generante la kifafa, è un parassita che creando una grave infezione cerebrale, genera attacchi di epilessia che a sua volta non essendo curati, provocano cadute con relative conseguenze, a chi ne è affetto. Inoltre ci sono cause genetiche dovute alla consanguineità e al forte abuso di alcol.
Questo lavoro è un reportage sociale, ma soprattutto antropologico. Sono appena rientrata dal Tanzania e dopo cinque anni posso dire che potrebbe essere completo, anche se è così vasto l’argomento che credo sia un lavoro che accompagnerà tutta la mia vita.
Tribe No Name ha già vinto numerosi premi nazionali e internazionali ed è stato pubblicato sul National Geographic America. Parte del lavoro è stato già esposto a Miami, Boston e Tokyo e adesso per la prima volta in maniera integrale in Italia al Mediamuseum di Pescara.
ROMINA REMIGIO, nata a Ortona (CH) il 26.04.1982, laureata in Scienze della Comunicazione di Massa, fotogiornalista professionista, iscritta all’Ordine dei giornalisti , da anni si occupa di reportage sociale e culturale, realizzando lavori che l’hanno portata a girare tanto. Nel 2006 ha conseguito il Master in Fotogiornalismo dell’ISFCI “Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata” di Roma.
Ha collaborato con Grazia Neri, l’Associated Press e attualmente con diverse agenzie nazionali ed internazionali come la sezione di antropologia del National Geographic America. Negli anni si è affermata nel panorama giornalistico, come osservatrice ed esperta del continente Africa: dallo studio antropologico e sociale di tribù sconosciute, al rapporto islam-Cristianesimo.
Le sue foto sono state esposte in importanti gallerie in Italia, Arles, Madrid, Barcellona, Londra, Berlino, Budapest, Boston, Chicago, Portland, Cape Town, Dar Es Salaam, Nairobi e Addis Abeba. Da otto anni vive per gran parte dell’anno in Tanzania, dove oltre al lavoro di reporter, segue due sue scuole realizzate con i proventi di un suo libro.
A febbraio 2010 ha pubblicato un libro fotografico: “I CARE TANZANIA, [storie di vita donata]”, il cui ricavato è stato devoluto interamente per la costruzione di un asilo e di una scuola superiore in Tanzania. Dal 2010 il libro ha superato le 9.500 copie vendute in Italia ed è stato stampato anche in America e Canada.
A novembre 2010 è uscito un altro suo libro fotografico: “ Una goccia d’acqua [Inside Senegal] presentato presso gli istituti italiani di cultura in Europa e in Senegal.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter