Un’interessante trattazione che illustra come tradizionalmente il ruolo geopolitico del Mar Mediterraneo sia duplice: a volte agisce come elemento di separazione tra Paesi, altre contribuisce all’emergere di una vera e propria osmosi tra sponde opposte. È il caso del rapporto tra Italia e Libia, la cui interdipendenza è tornata a essere – anche a chi se ne era per lungo tempo dimenticato – un’evidenza incontrovertibile.
Gli effetti del disordine che sconvolge il Paese nordafricano sin dal 2011 si ripercuotono direttamente sulla nostra Penisola. Minacce alla sicurezza, questione dei migranti, corridoi energetici e interessi economici a rischio, diffusione del fenomeno del radicalismo islamico sono solo alcuni dei capitoli in cima all’agenda di Roma. Il tutto a soli dieci anni da quelle Primavere arabe che avevano attirato l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale.
Il libro, che sarà presentato a Porta Branconia da SALVATORE SANTANGELO e GAETANO QUAGLIARELLO ponendo particolare attenzione ai fattori internazionali che gravano su di esso e che tanto hanno contribuito a delineare lo scenario di uno Stato fallito a pochi chilometri dalla Penisola.
Sullo sfondo, l’ipotesi che la crisi dell’ordine nel Mediterraneo non sia che un riflesso della più ampia crisi dell’ordine internazionale a guida americana.
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