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Turismo abruzzese, indagine Cna sull’andamento della stagione estiva

da Redazione

claudio di dionisio

PESCARA – Gli operatori turistici guardano con ragionevole ottimismo alle settimane clou della stagione estiva, ma aspettano la fine per trarre conclusioni. Il tutto, mentre i confronti con la stagione passata corrono sulle montagne russe di dati a volte negativi, altre volte positivi. «Dal quadro che stiamo tracciando con i nostri associati – spiega il responsabile regionale di CNA Turismo, Gabriele Marchese – emerge una situazione estremamante variegata, e questo per quanto rigardo hotel, agriturismi, B&B, stabilimenti balneari. Ci auguriamo che alla fine si possano trarre conclusioni positive, ma intanto registriamo un quadro mutevole, a seconda di luoghi e contesti: soprattutto, risultati diversificati a seconda che si faccia riferimento a prenotazioni singole, di gruppi organizzati, al turismo esperienziale».

E partiamo per questo breve viaggio dal turismo costiero, tradizionale punto di forza dell’offerta estiva regionale. Dice Mario Angelo Narcisi, titolare di un hotel nel cuore di Roseto degli Abruzzi, ovvero una delle località regine della nostra costa: «Al momento abbiamo un boom di richieste di informazioni, che però ancora non si traducono in prenotazioni effettive. I prossimi giorni saranno decisivi». Più a sud, arriva un segnale assai contraddittorio da Vasto, secondo il racconto di Angelo Pollutri che gestisce un “tre stelle”: «Rispetto al 2022 stiamo lavorando in modo molto diverso, con gruppi organizzati che hanno assicurato ottime presenze fino al 22 luglio. Ma dal 24 luglio al 12 agosto, per ora, i segnali parlano di calo impressionante». Per Antonio Raspa, titolare a San Salvo di un villaggio turistico, «si viaggia al di sotto dei numeri dell’anno passato. Quanto al Giro d’Italia, che qui ha fatto tappa, gli effetti benefici si sono visti solo in quei giorni, senza alcuna onda lunga». E gli stabilimenti balneari? Dal suo punto di osservazione a Montesilvano, dove gestisce un lido, Claudio Mille (che di CNA Balneari Abruzzo è portavoce) parla di «una buona prospettiva per il periodo di Ferragosto, mentre sin qui hanno fatto da traino gli eventi sportivi», mentre Luigi Di Marco dal cuore del lungomare pescarese segnala «come in questo inizio stagione abbia inciso molto il fattore tempo. Comunque, tra le note positive, la forte presenza di turisti provenienti da fuori regione».

Dall’Abruzzo costiero all’Abruzzo interno, ma sempre restando in hotel. Giorgio Carissimi descrive l’andamento altalenante del suo “quattro stelle” nel centro dell’Aquila: «Meno 20% di presenze, nel mese di maggio, ma 5% in più sul 2022 a giugno». Igor Antonelli, titolare di due B&B all’Aquila ed Ocre, parla «di una riduzione del 20% circa delle presenze». Bilancio variegato a Scanno, ovvero una delle località più apprezzate dell’offerta turistica dell’Abruzzo dei Parchi e delle riserve naturali. Così, se per Matilde Landriscina, che gestisce il suo B&B, «per adesso i numeri sono gli stessi dell’anno passato», nello stesso perimetro Enrico Silla segnala invece nel suo garni un «meno 28% di presenze a giugno». Con Carlotta Negro che dal suo hotel parla di «un dato buono ora, a fronte di un giugno brutto. Stiamo tornando a livelli pre-Covid, anche se sul mercato tedesco siamo sotto di un buon 30%».

Bilanci a luci ed ombre, infine, per altre aree dell’Abruzzo. Così, se Luigi Di Lello segnala sin qui «una caduta del 35% delle presenze» nel suo B&B di Scerni, Ludovica Tatone dalle colline pescaresi di Moscufo, racconta di «un bun andamento a maggio e giugno, con il 20% in più di presenze, ma un calo considerevole a luglio in misura del 25%». Variegato infine l’andamento nell’area frentana. Insiste sui problemi legati al tempo inclemente Cristian Borrelli, albergatore a Lama dei Peligni: «Dati molto contraddittori tra maggio, nel segno negativo, e giugno che è invece andato bene, con un inizio luglio nel segno della stabilità. Ma questo dipende soprattutto dalla varietà del tipo di clientela con cui operiano, nel bene e nel male».

L’ANALISI DEL PRESIDENTE CNA TURISMO ABRUZZO, DI DIONISIO

«Dobbiamo guardare con molta, molta cautela ai dati che circolano, improntati a un ottimismo che per ora non mi sembra sia confermato dai riscontri sul campo». Invita alla prudenza il presidente di CNA Turismo Abruzzo, Claudio Di Dionisio: è presto per tracciare bilanci dell’estate 2023, per adesso si segnala un Abruzzo a due velocità, con l’entroterra in maggiore sofferenza e una grande quantità di posti ancora disponibili in hotel e strutture ricettive varie. «Se parlo della mia esperienza di tour operator – afferma – posso dire che raramente mi è capitato, in passato, di trovare al primo colpo stanze disponibili un po’ dappertutto. Soprattutto nell’entroterra, ma pure sulla costa».

Di Dionisio analizza i possibili motivi di questa condizione di incertezza, come ad esempio il fattore maltempo: «Il maltempo incide quando vedi revoche di prenotazioni, ma qui non ci sono proprio le prenotazioni». Sui dati che circolano sulle presenze, poi, a detta del presidente di CNA Turismo va fatta qualche precisazione: «I numeri riflettono dell’effetto-accoglienza dei profughi di guerra ucraini. Ci sono hotel pieni al 100% della loro capienza da inizio del conflitto: ma di profughi, non di turisti. Si sarebbero potute e dovute operare scelte alternative per accogliere giustamente chi fugge dalla guerra, non usare solo gli hotel: ci sono gli edifici delle colonie, ad esempio. Se a un imprenditore proponi 365 giorni di occupazione delle stanze a 50 euro al giorno a persona, che interesse potrà mai avere a fare altro?».

Capitolo prezzi: «Viaggiamo mediamente a quote più alte del 30% rispetto ad altri territori, e questo non è giustificabile. Con il risultato di essere più deboli rispetto ad altre regioni concorrenti, che vedono affluire famiglie grazie a costi più ridotti». Un handicap serio – sempre a detta di Dionisio – che si associa spesso «alla scelta non comprensibile di fissare un minimo di notti di presenze, in genere tre, da parte di molti esercizi alberghieri, per accettare la prenotazione: altro fattore che penalizza soprattutto il turismo dei week-end, anche in questo caso di famiglie che scelgono soggiorni più brevi». Un vincolo, il minimo di notti, che penalizza soprattutto il turismo organizzato: «E’ una mazzata per le attività di ciclo-turismo o trekking, destinate a cambi quotidiani di hotel: inevitabile, così, che finiscano per guardare altrove». Ultimo punto, la promozione: «Vanno bene le iniziative presentate dalla Regione, anche se la tempistica lascia un po’ perplessi. E’ questione complessa, che riguarda la promozione del territorio, la realizzazione di pacchetti mirati, la concertazione con il mondo dell’impresa, lo sviluppo di collegamenti internazionali: va bene promuovere la Costa dei Trabocchi, ma se poi l’effetto svanisce in poche settimane devi chiederti perché».

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