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Turismo balneare, Tomei: fare squadra per tutelare le imprese

da Gulizia Leonello

Al forum di Montesilvano faccia a faccia tra istituzioni e concessionari

MONTESILVANO (PE) – Le imprese turistiche ricettive balneari hanno creato in Italia un modello pressoché unico, ma oggi è in gioco la loro stessa sopravvivenza. Lo ha detto il responsabile nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei, aprendo ieri pomeriggio a Montesilvano i lavori del forum cui hanno preso parte titolari di imprese e rappresentanti istituzionali, per discutere sul futuro delle imprese titolari delle concessioni demaniali marittime.

Nodo del contendere, la questione del rinnovo delle concessioni, passate dal vecchio “regime” del rinnovo automatico al meccanismo della gara, secondo quanto previsto dalla cosiddetta “direttiva Bolkestein”, imposta al settore all’indomani dell’apertura di una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia: una normativa che tiene con il fiato sospeso qualcosa come 28mila concessionari, le cui piccole aziende insistono su circa 7mila 500 chilometri di costa, dando lavoro a 300mila persone.Ha affermato Tomei:
in alcune zone italiane, e l’Abruzzo è tra queste  le attività turistico-ricreative legate alla balneazione hanno raggiunto un livello tale di qualità da aver costituito una sorta di vero e proprio distretto produttivo. Questa peculiarità deve essere salvaguardata, mentre al contrario si avanza un modello che potrebbe scrivere la parola “fine” a tutto questo. E a venirci incontro deve essere quella stessa Unione europea che pure ha approvato lo “Small Business Act”, per favorire il protagonismo delle piccole imprese.
Dunque occorre agire in sede comunitaria per far sì che le imprese turistiche siano escluse dalla Bolkestein, in ragione della peculiarità dell’attività delle imprese che svolgono attività turistico-ricreative, in modo da salvaguardare le imprese che svolgono questa attività. Ragioni che il recente decreto sullo sviluppo varato dal governo non difende a sufficienza, visto che dalla prima previsione di 90 anni per le concessioni demaniali si è passati nella versione definitiva a 20, senza dimenticare la frantumazione delle attuali concessioni, tra titolari degli arenili e delle strutture.

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