CITTA’ SANT’ANGELO (PE) – Seconda tappa in Abruzzo per “Tutta la vita che c’è”, la campagna nazionale itinerante di sensibilizzazione che ha l’obiettivo di accendere i riflettori sul tumore al seno avanzato e dare voce a migliaia di pazienti.
In Abruzzo quasi 10.000 donne convivono con una diagnosi di carcinoma mammario, tra loro sono molte quelle che combattono con la forma avanzata di tumore mammario e che oggi, grazie ai progressi delle terapie, convivono sempre più a lungo con la malattia e con una migliore qualità di vita.
A loro è dedicata “Tutta la vita che c’è”, una campagna nazionale itinerante d’informazione, realizzata con il contributo di Novartis e promossa dalle Associazioni pazienti Salute Donna onlus e A.N.D.O.S., Associazione Nazionale Donne Operate al Seno, in collaborazione con G.A.I.A. onlus e Voi&NoInsieme, che ha l’obiettivo di dare finalmente voce e ascolto alle esigenze e alle speranze di migliaia di donne “invisibili” con tumore al seno avanzato.
Oggi, mercoledì 24 giugno, a partire dalle ore 14.30 fino alle 18.00, a Città Sant’Angelo (Pescara) presso l’Hotel Villa Michelangelo, Via Lungofino, 2 si terrà un incontro nel quale le pazienti potranno confrontarsi con gli specialisti locali su tutti gli aspetti della vita quotidiana coinvolti dalla malattia, parlare apertamente della loro condizione, portare le loro testimonianze e condividere le loro esperienze. Nell’ambito dell’incontro, si potrà aggiungere una foglia all’“Albero della vita” che correderà ogni tappa della campagna, scrivendo un pensiero per manifestare supporto alle donne che lottano.
In Abruzzo opera un importante polo oncologico all’avanguardia nell’assistenza e nel trattamento dei tumori femminili, che fa capo alla ASL2 di cui fanno parte i presidi ospedalieri di Chieti, Ortona, Lanciano e Vasto. «Nella ASL2 vediamo circa 400-500 nuovi casi all’anno di tumore del seno che arrivano anche dalle Regioni limitrofe quali il Molise, il Lazio, le Marche e disponiamo di day hospitals che comprendono circa 45 posti letto/poltrone», afferma Clara Natoli, Direttore della U.O.C. Clinica Oncologica dell’Ospedale Santissima Annunziata, Chieti-Ortona. «Il nostro polo ha ottenuto l’accreditamento EUSOMA quale Breast Center e i Centri oncologici di Chieti, Ortona, Lanciano e Vasto lavorano insieme in team multidisciplinari che si riuniscono settimanalmente per discutere i casi dedicandosi alla presa in carico globale delle pazienti».
“Tutta la vita che c’è” è anche il titolo del Manifesto della campagna, che le due Associazioni hanno messo a punto per richiamare l’attenzione delle Istituzioni, dei media e dell’opinione pubblica sui diritti e sulle esigenze di queste pazienti. «Le statistiche ci dicono che il numero delle donne che convivono a lungo con un tumore al seno in fase avanzata è destinato per fortuna a crescere nei prossimi anni – afferma Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna onlus – le prospettive per le donne colpite da questa patologia stanno cambiando, ma è necessario che le pazienti vedano seriamente riconosciuti i loro bisogni e i loro diritti. Vorremmo che i media e l’opinione pubblica cominciassero a parlare di tumore al seno in fase avanzata senza paura e che le donne affrontassero la propria condizione senza timore di subire emarginazione lavorativa o sociale».
Parlare della malattia, aiutare le donne a informarsi e ad ampliare le conoscenze sulle terapie ma anche sulla riabilitazione, è un modo per dare speranza e coinvolgere tutte le figure che ruotano attorno alla donna.
Messaggi e obiettivi della campagna si ricollegano al progetto Her(e) and Now, un’iniziativa di awareness paneuropea promossa da Novartis Oncology per mettere in evidenza l’impatto socio-economico di questa patologia e migliorare in tutto il Continente i livelli di assistenza e supporto per queste pazienti.
Le prospettive per le donne colpite da questa patologia sono migliorate grazie a una più approfondita conoscenza dei meccanismi molecolari alla base delle diverse forme di tumore della mammella e all’avvento di terapie mirate che agiscono contro specifici bersagli molecolari.
Ma l’impatto della patologia, ad oggi, resta pesante, anche per le ricadute di tipo psicologico. Secondo i dati italiani di una ricerca europea condotta dall’Istituto di Ricerca Insight Research Group, nell’ambito della campagna Her(e) and Now, circa i due terzi (63%) delle donne spesso ritiene che nessuno capisca cosa stiano attraversando, il 58% delle pazienti lamenta un certo grado di sofferenza psicologica, con episodi di depressione, ansia e stress, e quasi una donna su due (47%) ritiene che la propria condizione venga percepita negativamente da parte della società. Molto rilevante anche una ricerca condotta su 80 pazienti dall’Istituto di Ricerca GFK Eurisko dalla quale emerge che le donne intervistate ritengono importante essere trattate come persone e non come pazienti nel 94% dei casi e nel 97% ritengono rilevante sentirsi integrate nella società.
Le esigenze delle donne con carcinoma mammario avanzato sono diverse rispetto a quelle delle pazienti con malattia in fase iniziale a causa dei sintomi della malattia, generalmente più gravi nei casi avanzati, delle cure e dei loro effetti collaterali, degli esami da eseguire periodicamente.
Il 64% delle donne intervistate ritiene importante avere accesso alle informazioni e poter interagire con il personale sanitario al di fuori delle visite ambulatoriali. La mancanza d’informazione e la carenza di programmi specifici a supporto delle donne, che si trovano in questa fase di malattia, lascia le pazienti sole e senza punti di riferimento e interlocutori: secondo la ricerca paneuropea, la maggioranza delle pazienti italiane vorrebbe ricevere maggiore supporto da Associazioni focalizzate sul tumore al seno avanzato.
L’incontro di Città Sant’Angelo si svolge sulla scia di diverse iniziative promosse dal polo oncologico abruzzese a supporto della qualità di vita delle donne con tumore del seno.
«I nostri medici sono costantemente impegnati nell’organizzazione di incontri con le pazienti, le famiglie e i cittadini per parlare della malattia, delle terapie più innovative e dei progressi della ricerca, ma anche di aspetti più legati alla gestione quotidiana della malattia come l’alimentazione», spiega Clara Natoli. «Inoltre offriamo ai nostri pazienti attraverso un servizio di psiconcologia nei Centri di Chieti, Lanciano e Ortona anche grazie al sostegno all’associazione Gaia onlus».
La campagna “Tutta la vita che c’è” nasce proprio per rispondere a questa esigenza e offre alle donne con tumore al seno avanzato ulteriori opportunità di incontro con gli specialisti e le Associazioni pazienti a cui poter rivolgere domande sulla loro condizione.
Per maggiori informazioni alla stampa: www.wearehereandnow.com.
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