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Uffici giudiziari di Giulianova: oggi la chiusura

da Redazione

Il sindaco: “Un colpo di spugna su una storia plurisecolare. Rammarico per ciò che si poteva fare e non è stato fatto”

GIULIANOVA (TE) – Sarà operativo oggi, 13 settembre, il decreto legislativo delegato n. 155 che ridisegna la geografia giudiziaria con la cancellazione di 949 uffici, il 47% di quelli sinora esistenti. Oltre ai tribunali minori, chiuderanno i loro battenti le sezioni distaccate, benché il ministro Cancellieri abbia firmato 45 decreti che autorizzano la prosecuzione di alcune attività, anche giurisdizionali, all’interno dei vecchi tribunali pur avvertendo che non si tratta di una proroga bensì di indicazioni gestionali per accompagnare il passaggio verso i tribunali maggiori.

“25 di quei decreti – afferma il sindaco Francesco Mastromauro – autorizzano per un periodo variabile, da pochi mesi fino a 5 anni, la prosecuzione dell’utilizzo degli uffici anche se solo per archivi e deposito, mentre i restanti 20 permettono di continuare l’esercizio dell’attività giurisdizionale vera e propria, in generale fino ad esaurimento dei giudizi civili e penali pendenti. Per la Sezione distaccata di Giulianova, che chiuderà domani come tante altre in Italia nonostante sia tra le più importanti per mole di lavoro e competenza territoriale, vi erano, come emerse nell’incontro del 13 marzo scorso tenutosi a Teramo con i rappresentanti della Camera Civile, dell’Ordine degli Avvocati e dello stesso presidente del Tribunale di Teramo, ragioni sufficienti per ottenere la stessa possibilità accordata, per fare un esempio, a Casoria, Afragola e Frattamaggiore in Campania, o a Moncalieri e Susa in Piemonte, che continueranno la loro attività, sebbene per un periodo limitato, fino ad esaurimento dei giudizi civili e penali. Così non è stato. E perdendo l’occasione di essere sede secondaria, un’idea non troppo peregrina vista che altri sindaci, dopo di me, l’hanno proposta per tentare di salvare le sezioni distaccate presenti nelle loro città, abbiamo perso la possibilità di una speranza, anche minima, di sopravvivere in attesa di ripensamenti su questa riforma. Una riforma – prosegue Mastromauro – che a colpi di cesoia ridisegna la geografia giudiziaria italiana con gli accorpamenti e sopprimendo le sezioni distaccate, secondo me senza uno studio preliminare e approfondito delle loro specificità, e sulla quale si stanno alzando, inevitabilmente, i toni delle polemiche. Destinati peraltro ad aumentare di intensità per i pesanti contraccolpi che ci saranno. Certo rimane il rammarico per ciò che si poteva fare e non è stato fatto, e per questo colpo di spugna sulla storia plurisecolare della nostra struttura giudiziaria, giacché a Giulianova, come ricordava Riccardo Cerulli, si è amministrata giustizia senza soluzione di continuità a partire dall’età romana. Ciò che il corso dei secoli ha risparmiato, è stato cancellato da un decreto legislativo delegato”.

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