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Ultimi dati dell’Arta: l’acqua torna balneabile su via Mazzini e Fosso Pretaro

da Redazione

PESCARA – L’Arta ufficializza nuovi riscontri: l’acqua torna balneabile su via Mazzini e Fosso Pretaro. Ancora stop in via Balilla. Del Vecchio:“Quando abbiamo spostato la sede delle gare, l’acqua davanti allo Stadio del Mare era tornata già nei limiti”

Nuove riscontri sulla balneabilità, l’Arta ufficializza gli ultimi dati: l’acqua antistante via Mazzini e Fosso Pretaro torna balneabile.

“Dalle analisi rese note stamane dall’Arta resta critico solo lo specchio antistante via Balilla – afferma il vice sindaco Enzo Del Vecchio – Valori che hanno consentito nella mattinata odierna l’emissione delle relative ordinanze di revoca del divieto di balneazione nei punti in cui sono tornati conformi ai limiti di legge.

Una situazione che ha avuto evidenti ripercussioni sullo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo sulla Spiaggia, anche se, nei fatti, quando avevamo predisposto il divieto, lo specchio d’acqua destinato alle gare era già tornato balneabile.

Tale situazione dimostra che il problema della balneabilità va affrontato in modo diverso e organico, ovvero nella ricerca delle cause che determinano le criticità, che in modo così variabile si registrano sul litorale e che evidentemente vanno ricercate all’interno di tutta l’asta fluviale, senza escludere le interazioni prodotte dalla presenza della diga foranea.

Una situazione, questa, che imprime un’importante accelerazione a tutte le iniziative per risalire alle cause e rimuoverle, tenendo altresì presente che provvedimenti e lavori importanti sono già stati avviati, grazie all’apporto dei fondi messi a disposizione dalla Regione Abruzzo e altri enti interessati e che riguardano in particolare il potenziamento del depuratore di Pescara per 8,5 milioni di euro; i lavori del Dk15 sul fiume e sugli scarichi fognari in corso lungo la golena sud e presto anche sull’altra, i lavori di pulizia straordinaria in corso a Fosso Grande, lavori, questi ultimi due che ci hanno consentito di individuare scarichi prima non conosciuti, né censiti e, infine, anche gli interventi del piano anti-allagamento, volti ad evitare afflussi di acqua di prima pioggia verso il depuratore che lo costringono ad un sovraccarico non necessario.

È altresì evidente, stando ai dati registrati in tale periodo, come la gestione delle acque di balneabilità attraverso le ordinanze debba prevedere un percorso diverso, connaturato ad evidenziare un’indicazione di sforamento di tipo batteriologico, ma che può e deve essere ricondotto ad una utilizzazione meno allarmistica e di buon senso, un valore che in questo ultimo periodo non sembra abbia albergato negli strilloni degli opposizione”.