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UltraStudio chiude la programmazione abruzzese per spostarsi a Los Angeles

da Redazione

ultrastudioPESCARA – Cinque anni di attività, uno spazio a Pescara e uno a Los Angeles, collaborazioni internazionali e un sistema di relazioni tessuto nel segno di un’indipendenza irrinunciabile: UltraStudio nasce da un’idea di arte intesa come lavoro comune, come punto di contatto tra persone che partono da background completamente diversi.

Tutti insieme decidono di recuperare un edificio in periferia, capannone artigianale poi industriale ,dalle molte vite, per dargli una forma nuova, per farlo diventare uno degli artist run space più importanti d’Italia. Che con il Progetto Guest offre a Pescara un’opportunità di relazionarsi con una creatività innovativa, visionaria, vitale.

Con “Affresco” l’esposizione dell’artista svedese David von Bahr, UltraStudio chiude in questi giorni la programmazione abruzzese per spostarsi a Los Angeles, dove domenica prossima sarà inaugurata una esposizione di Roxman Gatt.

In cinque anni negli studi sono passati trentotto artisti, tutti rigorosamente scelti sulla base di gusti personali, tutti con un bel respiro professionale con cui lavorare in sintonia: sono rimasti a Pescara per una settimana, proponendo in parte opere già pronte, accompagnate da produzioni create per spazi nati proprio per essere cambiati.

Non ci sono filtri in queste relazioni, niente agenti, niente intermediari, ma un rapporto artistico diretto proprio nel segno della più totale indipendenza culturale e di scelta.

David Von Bahr nasce da un’esperienza legata al writing, che poi si è evoluta in una proposta che, a Pescara, è per una parte su muro, accompagnata poi da opere più controllate

All’inaugurazione della mostra hanno partecipato ieri anche l’assessore alla Cultura Maria Rita Paoni Saccone e la presidente della Commissione Cultura del Comune di Pescara, Manuela Peschi, che da tempo segue le attività di UIltraStudio.

“Conosco questa realtà da anni – sottolinea Peschi – e ho sempre avuto modo di apprezzarla. Attualizza la forza culturale che fu di ‘Fuori Uso’, recuperando all’arte un fabbricato industriale dismesso, proponendo produzioni di grande personalità e nello stesso tempo elaborando progetti innovativi. Sono quelle iniziative che, credo, meritino attraverso il lavoro della commissione il giusto sostegno. Come molte realtà cittadine sono molto più conosciuti all’estero che a Pescara, anche questo è un limite da superare e anche in questo vogliamo essere di supporto a chi fa arte e porta arte in città”.

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