VASTO – Umberto “Bert” Benedetti nacque a Vasto, in provincia di Chireti, il 22 novembre 1991, da Filippo “Philip” e Mary Mitchell Baccalà. Ebbe una sorella Adele e un fratello Mike. Da ragazzo si trasferì a Genova per vivere con uno zio. Nel capoluogo ligure imparò l’arte della falegnameria. Trovò lavoro, come falegname, sul transatlantico “Conte Biancamano”. Sfortunatamente nel dicembre del 1941 e mentre la nave stava transitando nel Canale di Panama gli Stati Uniti entrarono nella Seconda Guerra Mondiale e il “Conte Biancamano” fu posto in sequestro nelle acque territoriali degli Stati Uniti. L’intero equipaggio, tra cui tra cui Umberto. Fu fatto sbarcare ad “Ellis Island” a New York e poi trasferito a “Fort Missoula” in Montana (vi rimase due anni).
“Bert” fu rilasciato dal campo di internamento nel 1943 e fu assunto, come falegname, dal “Columbus Hospital” di Great Falls. Nel 1948 ottenuta la cittadinanza statunitense e si arruolò nell’esercito ed inviato in Corea (fu congedato con onore). Lasciato l’esercito aderì al programma “GI Bill” (il “Servicemen’s Readjustment Act” del 1944, meglio conosciuto come G.I. Bill, era una legge che forniva una serie di aiuti concreti ai veterani di guerra) per potersi pagare il college alla “University of Washington”. Successivamente ricevette un master in educazione alla “University of Montana” all’età di 68 anni. Umberto alla fine tornò in Montana dove insegnò spagnolo, francese e arte alla “Sacred Heart High School” di Miles City.
Aveva incontrato diventandone amico, mentre era detenuto a “Fort Missoula”, Alfredo Cipolato e con lui si trasferì e iniziò a lavorare nella tipografia della “University of Montana” fino a quando andò in pensione nel 1985. “Bert” fu autore affermato e scrisse nove libri, dalla poesia come “Noon a Very Bright Day” a libri di storia come “The Lifestyle of Italian Internees at Fort Missoula 1941-1943 (Bella Vista).” Oltre a scrivere, era anche un artista di talento con molti dei suoi dipinti e quadri sparsi per il campus della “University of Montana” . “Bert” fu un sostenitore del “Museum at Fort Missoula”. Fu onorato dal museo con un’esposizione dei suoi numerosi strumenti di falegnameria, opere d’arte, fotografie, libri e il modello del transatlantico italiano Conte Biancamano (che costruì in pino bianco mentre era detenuto a “Fort Missoula”). La mostra è intitolata “Umberto Benedetti: Bella Vista’s Italian Boy”. Umberto “Bert” Benedetti morì, aveva 97 anni, il 10 novembre 2009. Nel suo necrologio scritto a mano voleva che le persone dell’Università e i suoi amici sapessero: “Ci rivedremo ancora: Bert”.
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La “University of Montana” dedicandogli il “The Umberto Benedetti Fund for Italian Studies” così lo ha ricordò: “Pochi hanno amato la “University of Montana” più di Umberto “Bert” Benedetti. Come studente, come impiegato dell’Università, come amico della Biblioteca, o come ex alunno attivo per oltre 20 anni, Umberto Benedetti ha usato le sue formidabili capacità di scrittore e narratore per promuovere il successo della ““University of Montana”. Il “The Umberto Benedetti Fund for Italian Studies”è stato istituito nel gennaio 2002 con doni ricevuti da molti dei suoi amici e colleghi. Il reddito distribuito dal Fondo sostiene l’acquisto di libri sulla storia, la lingua, la letteratura e la musica italiana.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della Fame”