L’amore per il paese natio ha ispirato le parole velate di dolce nostalgia di questo componimento del sig. Felice Caldora. In esso si possono cogliere forti emozioni, ma soprattutto rapide e decise pennellate con cui descrive Frisa e l’ineluttabile scorrere della vita.
Di sicuro con questi versi il sig. Caldora lascerà a Frisa una traccia della propria vita vissuta purtroppo lontano dal paese “suo”.
IL MIO PAESE NATIO
Dal Feltrino,
Risalendo la valle,
D’un tratto ti appare,
Teso, spalmato
Sul crinale, FRISA
Il paese ‘mio’,
Il vecchio e il nuovo.
Allineate sono
Le case,
Di forme diverse,
E di colori tenui,
In un unico abbraccio
Amoroso,
Nella splendida
Terra d’Abruzzo,
Dove la gente è leale
Fino allo scrupolo
Generosa e forte,
Gentile e tenace
Come le pietre
Delle sue montagne.
Paese mio,
Ti lascia giovinetto
In cerca del progresso
Che tu non potevi
Darmi e ora
Che la mia vita di vecchio
Volge al tramonto,
Nell’Attesa, morirò
Lontano da te.
Ti ho amato e odiato
Con cuore d’emigrante
Che sa d’averti
Perduto per sempre.
Perdonami.
Felice Caldora