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Un Ferragosto amaro per gli Aquilani

da Donatella Di Biase

Lo sostiene l’Assessore del Comune dell’Aquila Stefania Pezzopane in un comunicato in cui ribadisce come le promesse fatte agli Aquilani si siano rivelate una presa in giro

L’AQUILA – L’Assessore del Comune de L’Aquila , Stefania Pezzopane  in un comunicato fa rilevare come la vicenda aquilana e gli effetti devastanti del terremoto siano stati archiviati dal Governo Berlusconi e come le promesse  si siano rivelate una presa in giro. Si legge nella nota dell’Assessore:

Un Ferragosto amaro per gli Aquilani.
Con decreto del 4 agosto scorso, appena pubblicato, il Governo ha inferto l’ennesimo colpo alla nostra città, ancora alle prese con i gravi problemi legati al terremoto di due anni fa. Entro il 16 dicembre prossimo, gli Aquilani dovranno restituire le tasse sospese per il periodo post sisma, in un’unica soluzione e al 100% del totale.
Nessuna considerazione per il fatto che i senza tetto siano ancora decine di migliaia e che, proprio in virtù dei calcoli sbagliati a suo tempo dal Governo medesimo, centinaia e centinaia di famiglie siano ancora costrette a stare lontano dalla città o senza più un lavoro.
Ancora una volta, dolorosamente, dobbiamo constatare che la vicenda aquilana e le drammatiche conseguenze del terremoto – dopo le passerelle in grande stile immediatamente successive al sisma del 6 aprile 2009 – sono state tristemente messe in archivio dal Governo Berlusconi. Un archivio dal quale la zona franca, forse l’unico espediente per rilanciare l’economia e ricreare un idoneo livello sociale nel territorio, non è mai uscita. Una delle tante prese in giro.
Ma tutte le promesse di un tempo si sono rivelate una presa in giro.
Tutti ricordano le parole del Commissario Gianni Chiodi nel corso di una recente assemblea cittadina su un adeguato trattamento fiscale a beneficio dei terremotati; le sue parole sono state smentite dai fatti e dalle azioni di quello stesso Governo che lo ha messo a capo dell’emergenza e della ricostruzione.
A questo punto, se vogliamo che i diritti degli Aquilani siano tutelati – per ragioni di equità e giustizia –, rimane solo la strada della mobilitazione, analoga, anzi, ancora più forte e convinta rispetto a quella organizzata nel luglio dello scorso anno. Vanno coinvolti tutti i cittadini, tutti gli ordini professionali e le categorie produttive, tutte le istituzioni locali.
Il Comune dell’Aquila sarà in prima fila.

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