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“Un minuto da detenuto” a Chieti e a Vasto

da Donatella Di Biase

CHIETI- Ieri mattina è stata presentata alla stampa ,nella sala di Giunta della Provincia di Chieti, l’iniziativa dell’associazione di volontariato Onlus Voci di dentro in base alla quale la fedele riproduzione di una cella presente nelle carceri italiane arriva in piazza. Gli scenari saranno piazza G.B Vico a Chieti dal 20 al 25 Novembre e a Palazzo D’Avalos a Vasto dal 26 al 28 Novembre .

L’obiettivo è quello di mostrare e far “vivere” la realtà delle carceri italiane affollate da quasi 70 mila persone contro una capienza prevista di 45 mila. Un minuto da detenuto è un’iniziativa dell’Associazione di Volontariato Voci di dentro Onlus con il patrocinio della Provincia di Chieti, del Comune di Chieti, del Comune di Vasto, dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Chieti e Vasto, del Centro Polivalente immigrati della Provincia di Chieti. Grazie a Caritas Diocesana Chieti-Vasto, Direzione Case circondariali Chieti-Vasto, Cer di Roccamontepiano, Architetto Pierluigi Gentile.

Ha  detto il vicesindaco del Comune Bruno Di Paolo :

il  Comune di Chieti crede fermamente in questo progetto . Portare una cella in piazza a Chieti e a Vasto rappresenta un momento importante di riflessione, che porta l’attenzione sulle persone che in un momento particolare della loro vita soffrono, ma che, pur trovandosi in un momento di disgrazia non possono essere abbandonate dalle istituzioni, né essere come animali. Trovo inoltre che un gesto simile potrebbe essere utile anche ai giovani come deterrente alla devianza dal punto di vista sociale.

Dello stesso parere l’assessore al Comune di Vasto Marra:

inserire le persone all’interno di una gabbia, perché è questo che rappresenta la cella, è impressionante. Il comune di Vasto è da sempre vicino alla realtà del carcere, con il quale abbiamo spesso collaborato.

Ha detto  il presidente della provincia Enrico Di Giuseppantonio:

sono fiero di ospitarvi in quello che oggi è il palazzo della solidarietà e dell’amore  grazie all’impegno di volontari come quelli di Voci di dentro, che ci fanno sperare in un mondo migliore. Se dobbiamo rieducare i condannati, come recita la nostra Costituzione, le istituzioni hanno il dovere di farsi carico delle iniziative che mirano a questo.

Ha  aggiunto l’avvocato Tenaglia, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Chieti:

l’iniziativa è meritevole  la categoria che oggi rappresento è forse la più vicina ai detenuti, per questo abbiamo ritenuto di dover offrire il nostro contributo all’evento, che richiama il principio costituzionale, ovvero l’articolo 27, ovvero che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Altrettanto convinto della bontà dell’iniziativa il presidente del Foro di Vasto avvocato Nicola Artese: nel confermare la partecipazione a un minuto da detenuto ha annunciato un convegno che si terrà il 26 e il 27 novembre sempre a Palazzo D’Avalos in merito a problematiche relative alla giustizia penitenziaria.
Soddisfatti dell’iniziativa anche i direttori delle Case circondariali di Chieti e Vasto Giuseppina Ruggero e Carlo Brunetti.

Ha sottolineato Giuseppina Ruggero:

la  figura del volontario in carcere oggi è cambiata  da sostenitore psicologico e materiale il volontario oggi si costituisce in associazione, dialoga con le istituzioni verso la concretizzazione del principio di rieducazione, che non può essere individuale, ma deve necessariamente riflettersi anche all’esterno: se chi ha sbagliato trova un muro fuori dal carcere sarà per sempre costretto a vivere di espedienti.

Ha concluso Francesco Lo Piccolo, presidente di Voci di dentro:

la sicurezza  non è data da un muro o da un cancello, ma dalle opportunità di reinserimento di chi ha sbagliato.

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