CASTELNUOVO VOMANO (TE) – Dire che è stato un grande successo non vuol dire, in questa occasione, autocelebrarsi.
Ma la presenza di quasi mille cacciatori all’incontro con il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ha solamente voluto significare quanto, questa categoria, insieme alle associazioni degli agricoltori, sente fortemente la questione legata alla caccia,ai danni causati dagli animali alle colture, alla necessità di una soluzione che segua le linee guida delle leggi nazionali messe in atto nelle altre regioni d’Italia.
Problematiche che gli Ambiti territoriali di caccia abruzzzesi da tempo hanno messo sul tavolo della discussione. Problematiche che in alcuni casi sono diventate vere e proprie emergenze, come la questione dei cinghiali e del loro contenimento, necessario per far fronte agli innumerevoli danni che gli ungulati stanno provoncado al settore dell’agricoltura, già messo in crisi dalle ondate di maltempo invernali.
Presenti i rappresentanti di tutti gli Atc abruzzesi, gli esponenti regionali delle associazioni venatorie, un esponente nazionale, le associazioni di categoria degli agricoltori. Un incontro che quindi ha permesso di vedere sotto le diverse ottiche la questione caccia. Una brillante relazione, dettagliata, tecnica e fedele alle normative vigenti, ha permesso al presidente dell’Atc Vomano, Franco Porrini, di affrontare tutte le questioni che adesso dovranno essere fonte di analisi del governo regionale. Il governatore D’Alfonso ha seguito con attenzione l’esposizione e da subito ha preso atto che le denunce fatte dagli Atc abruzzesi sulle manchevolezze degli uffici regionali sono un dato di fatto.
Leggi alla mano il presidente D’Alfonso ha quindi annunciato di volere approfondire la questione per porre soluzioni ai problemi affrontati. Lo farà con un tavolo tecnico che oltre agli uffici regionali, sotto la sua supervisione, sarà composto anche da una delegazione di Ambiti territoriali di caccia, associazioni agricole, venatorie e ambientaliste. Da rivedere, sulla base della normativa regionale, il calendario venatorio, il piano faunistico, le regole per il contenimento dei cinghiali. D’Alfonso ha anche ipotizzato di creare correlazioni e similitudini con quanto accade nella Regione Marche, che soprattutto nell’ambito pedemontano ha una situazione similare a quella abruzzese e la realizzazione di uno Statuto della Caccia, che risulterebbe utile per fornire le linee guida sia a chi deve preparare leggi e regolamenti sulla base della normativa nazionale, sia per chi ha la passione venatoria.
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