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Una staffetta per non dimenticare le vittime del terremoto

da Redazione

L’AQUILA – Si è svolta anche quest’anno la staffetta ” Insieme per non dimenticare le vittime del terremoto” , che attraversando vari Comuni  ha voluto ricordare il tragico evento del 2009  per  continuare a  dimostrare solidarietà  ai familiari delle vittime   oltre che per dare un messaggio positivo  verso la ricostruzione del futuro.

Come ogni anno, a partire da quella triste alba del 6 aprile 2009 ore 3.36, si tiene una staffetta commemorativa per ricordare le 309 vittime del devastante terremoto che colpì la città dell’Aquila ed i paesi limitrofi, seminando distruzione e morte. Venti secondi sufficienti per cagionare lutti e sconvolgere la vita della popolazione aquilana.

La staffetta umana, partendo da Castelnuovo, ha attraversato i paesi di Prata D’Ansidonia, San Demetrio , Villa Sant’Angelo, Fossa, Monticchio, Onna, Paganica, Tempera per arrivare all’Aquila in Piazza Duomo e poi alla Casa Dello Studente. Struggente e drammatica visione.

Poco è cambiato rispetto all’anno precedente, ancora cumuli di macerie, paesi semivuoti, case sventrate e, dappertutto, il silenzio del dolore tangibile in ogni cosa che guardi, desolazione e tanta sofferenza in ogni dove.

I partecipanti alla staffetta meritano di essere citati poiché non sempre si è propensi a partecipare a queste espressioni di Solidarietà.

In primis Franco Schiazza promotore dell’iniziativa, come gli anni scorsi, Febbo Venturino e poiBelfiglio Francesca, De Meis Santino, Vespucci Fernando, Di Matteo Adelina, Di Pasquale Giuseppe, Di Crescenzo Adamo, Cicchelli Camillo, Catalano Aurelio, Mastrodicasa Marcello, D’Amico Jacopo, Capodicasa Chiara, Coletti Riccardo, Paolucci Ernesto, Cialfi Daniela, Giorgi Gianni, Crapanzano Eleonora, Iulianella Luca, Lepidi Mario, Bollacci Adalberto, Benedetto Stefano,D’Alessandro Massimo, Caramanico Francesca, Tritella Nicola, Roberti Giovanni, SperanzaMaria Rosaria, Cetrano Ervana, Di Crescenzo Francesco.

Terminiamo con queste toccanti parole scritte da T. Terzani, lette nei paesi di Castenuovo, Prata d’Ansidonia e di fronte alle rovine della casa dello studente:

E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria.

Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami.

Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.

e. cetrano/f. di crescenzo

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