LANCIANO – L’Unibasket Lanciano, dopo aver formalizzato la propria decisione di chiudere anticipatamente la stagione sportiva corrente ed alla luce della delicata situazione che stanno vivendo il nostro Paese e lo sport nazionale a seguito dell’emergenza scaturita dal Covid-19, ha deciso di far sentire ancora una volta la propria voce rivolgendo un accorato appello ai vertici della pallacanestro italiana.
“É arrivato il momento di non esitare ulteriormente e di accantonare in maniera definitiva l’idea, al momento utopica, di poter “salvare” la stagione sportiva 2019/2020. Le uniche cose da “salvare” in questo momento sono le vite umane: quelle dei nostri cari, specialmente quelle degli anziani. Sono da tutelare le nostre aziende, le nostre attività economiche e i nostri impieghi di lavoro che rischiano in maniera spaventosa di finire o di entrare in una profonda crisi, se non usciamo al più presto da questo incubo. Le società sportive non sono entità astratte, ma sono formate da uomini in carne ed ossa, persone che in questo momento di grave difficoltà non meritano di avere altre preoccupazioni.
Che senso ha continuare a tergiversare, ipotizzando soluzioni e formule di ripresa dei tornei al momento semplicemente irrealizzabili ed illudendo gli atleti e tutti gli addetti ai lavori mentre il Governo lavora a rendere sempre più drammaticamente stringenti i provvedimenti di contenimento del Coronavirus?
Chi si assumerà la responsabilità morale di riaprire un palazzetto o una palestra e di rimettere a stretto contatto fisico atleti e staff tecnico dopo uno stop prolungato che dura ormai da quasi due mesi, con roster totalmente stravolti e con giocatori che non hanno nessuna voglia di tornare dalle loro residenze?
Come faranno le società sportive, che sono come tutte le altre attività in una crisi nera, senza incassi e senza il sostegno degli sponsor, impegnati in altre priorità, a finire questa “FARSA”?
Perché é così che noi definiamo la “vostra” ostinata ipotesi di poter concludere la stagione sportiva 2019/20! É arrivato il momento, non più rinviabile, di dare un segnale forte di unità (come già fatto da altre Federazioni europee ed internazionali) e di non lasciare questo “peso” sulle spalle delle società che si stanno muovendo autonomamente in ordine sparso.
Bisogna dire “BASTA”, dichiarando definitivamente conclusa la stagione 2019/20 di tutti i campionati nazionali e regionali, dalla A2 fino all’ultima delle Under 13 provinciali, annullando promozioni e retrocessioni senza proclamare vincitori e vinti. Tutte quelle società che pensano di essere state penalizzate nella loro rincorsa alla “promozione” verso la categoria superiore, possono stare tranquille perché secondo noi, come addetti ai lavori, è luglio 2020 il mese da tenere come punto di riferimento, periodo in cui ci saranno presumibilmente le iscrizioni per l’anno sportivo 2020/21.
Un‘annata che noi pensiamo verrà ricordata come la “Caporetto” del basket con numerose società che purtroppo non avranno la forza di ri-iscriversi o faranno domanda di ammissione ad un campionato inferiore, liberando posti per quelle società che si sono sentite giustamente penalizzate e per quelle in grado di dare le giuste garanzie economiche.
L’Unibasket chiede inoltre di aprire con urgenza un tavolo comune tra la Federazione e tutte le componenti del nostro mondo per discutere insieme le giuste modalità di chiusura e riapertura dell’anno sportivo e le normative riguardanti i contratti in essere con giocatori, tecnici e collaboratori senza ipocrisie sulla gravità della situazione economica. Non bisogna perdere ulteriore tempo e lasciare campo a “sconsiderati” che antepongono il loro interesse particolare alla salute dei propri tesserati e che, incuranti delle leggi governative, delle restrizioni vigenti e dell’esempio negativo che danno, annunciano addirittura la ripresa degli allenamenti. Tali comportamenti sono per noi semplicemente vergognosi in un momento come questo in cui bisognerebbe soltanto dare il buono esempio e dare priorità alla salvaguardia di altri interessi ben più importanti”.