Il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale é tra i centri di ricerca che hanno aggiornato le mappe del danno atteso
L’AQUILA – L’Università degli Studi dell’Aquila (DICEAA – Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale), l’Autorità di bacino Distrettuale del Fiume Po e altri 8 centri di ricerca italiani hanno siglato un accordo per aggiornare le mappe del danno atteso in caso di alluvione per una più efficace gestione del rischio.
Obiettivo principale del progetto è quello di pervenire ad una valutazione analitica del danno alluvionale atteso, in un più ampio contesto di analisi e mappatura del rischio, funzionale alla fase di aggiornamento della Direttiva Alluvioni, a supporto di una migliore definizione delle strategie di mitigazione del rischio, previste all’interno del PGRA (Piano di Gestione del Rischio Alluvionale), ovvero della loro analisi costi-benefici.
Focus dell’analisi sono le cinque macro-categorie di elementi potenzialmente esposti, così come identificate dal decreto legislativo 49/2010: popolazione, infrastrutture e strutture strategiche, attività economiche, beni ambientali e culturali e impianti che potrebbero causare inquinamento incidentale in caso di alluvioni (ovvero i cosiddetti eventi Na-Tech). Condizione imprescindibile dell’approccio metodologico è garantire l’omogeneità e l’applicabilità dei risultati raggiunti, almeno a livello di categoria e a scala di bacino, stante la possibile disomogeneità delle scale spaziali di analisi, funzionali alla scelta delle diverse strategie di mitigazione, della tipologia di forzante, dei dati disponibili nei diversi ambiti territoriali interessati dal pericolo di alluvione e alle diverse scale di analisi.
A tal fine si evidenziano i seguenti sotto-obiettivi:
- L’individuazione dei dati da utilizzare nell’analisi, tali che siano disponibili almeno a livello di bacino e, ove possibile, di natura “istituzionale”.
- La standardizzazione dei possibili utilizzi dei prodotti dell’analisi, ovvero la definizione di mappe di sintesi (ciascuna diversa per i diversi scopi di utilizzo), anche attraverso il coinvolgimento degli stakeholder.
- Lo sviluppo di un sistema informativo dinamico, in ambiente open GIS, in grado di automatizzare le diverse fasi di analisi dei dati e di rappresentarne i risultati mediante diverse tipologie di mappe, garantendo la necessaria flessibilità del sistema di analisi.