REGIONE – Il Consiglio regionale, nella seduta del 29 settembre, ha approvato la legge avente ad oggetto “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali n. 18/1983 e n. 11/1999 e misure urgenti e temporanee di semplificazione in materia urbanistica”.
Il testo di legge, ad iniziativa congiunta dell’Esecutivo regionale, per il tramite del settore Urbanistica, del Consiglio regionale e di alcuni Consiglieri di maggioranza, introduce disposizioni di semplificazione in materia urbanistica intervenendo sul processo di approvazione degli strumenti di pianificazione snellendo le procedure, specie di iniziativa privata, rafforzando quale momento decisionale l’istituto della “Conferenza dei servizi”, nell’ambito della quale troverà spazio anche il parere delle amministrazioni provinciali. Questa mattina, a Pescara, in Regione, i contenuti di questo nuovo testo di legge sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa.
Tra le novità, l’introduzione di modalità semplificate per l’approvazione dei ‘Piani attuativi’ conformi ai ‘Piani regolatori’ tramite un atto di competenza della Giunta comunale. In attuazione del Testo Unico sull’Edilizia (DPR 380/2001), viene derubricata la possibilità per i Comuni, all’interno di Piani attuativi o di Ambito con previsioni planivolumetriche oggetto di convenzionamento unitario, di prevedere limiti di densità edilizia, altezza e distanza dei fabbricati in deroga a quelli previsti dal DM 1444/68, purché finalizzati alla riqualificazione e recupero urbani, al fine di dare concretezza e agevolare, mediante la rigenerazione urbana, la ripresa economica.
Sono, inoltre, stati stigmatizzati i casi che non comportano variante urbanistica, la cui approvazione viene demandata ai Consigli comunali e viene prevista l’integrazione delle procedure di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e pianificazione al fine di comprimere i tempi del procedimento di approvazione dei piani urbanistici.
Sono state abrogate le disposizioni in contrasto con la normativa nazionale, come la definizione degli interventi edilizi, di recente oggetto di modifiche con il DL 76/2020 (Decreto Rilancio) che è intervenuto, tra l’altro, proprio in materia di semplificazione in materia edilizia.
Infine, allo scopo di valorizzare e riqualificare il patrimonio edilizio pubblico esistente, si è statuito che le Amministrazioni pubbliche potranno procedere al cambio di destinazione d’uso avvalendosi delle disposizioni della LR 49/12, a sua volta parzialmente modificata con la previsione di ulteriori premialità volumetriche volte a incentivare, nel caso di ristrutturazione, l’efficientamento energetico degli edifici già esistenti.
Il testo di legge introduce anche misure di accelerazione e ottimizzazione delle pratiche di ricostruzione post-sisma (2009 e 2016) prevedendo che i servizi dei Geni Civili regionali partecipino, unitamente agli Uffici Speciali, a Commissioni, Comitati e attività prodromiche al rilascio di pareri congiunti.
Vengono, infine, previste misure temporanee per il rispetto dei protocolli di sicurezza alla luce dell’emergenza Covid-19, consentendo l’installazione, sulle aree private, di manufatti leggeri, quali pensiline, pergolati, gazebo, dehors, o altre strutture rimovibili, a servizio di attività commerciali, di ristorazione, ricettive, sportive e ricreative. Sempre per consentire il rispetto dei protocolli di sicurezza e sulla scia delle previsioni statali introdotte di recente con il Decreto Rilancio, sono introdotte disposizioni che consentono alle attività economiche, sociali, culturali, sportive e ricreative esistenti di reperire maggiori spazi tramite l’utilizzazione temporanea di immobili privati, o parti di essi, per usi diversi da quelli previsti dal vigente strumento urbanistico.