PESCARA – Alle prime ore di oggi, i carabinieri di Popoli, coadiuvati in fase esecutiva dai colleghi di Pescara, hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili dei reati di usura.
L’indagine è scaturita da un’attività di iniziativa dei Carabinieri di Popoli che avendo appreso delle difficoltà economiche di un giovane imprenditore di Scafa, hanno, a sua insaputa, avviato una serie di accertamenti e approfondimenti investigativi che anche grazie ad attività tecniche corroborate da attività di indagine tradizionali, hanno consentito di delineare un preciso quadro investigativo che ha permesso alla Procura della Repubblica di Pescara che ha coordinato le indagini di richiedere e ottenere dal Gip le misure cautelari necessarie ad interrompere l’attività delittuosa in corso. A finire in manette sono stati un 24enne residente a Pescara e un 26enne di Scafa, entrambi sconosciuti alle Forze dell’ordine.
La vicenda che ha portato i due ai domiciliari risale alla primavera dello scorso anno, quando l’imprenditore, nella impossibilità di accedere ai canali creditizi ufficiali, chiese l’intermediazione del Nubile per ottenere un prestito di € 4.000. Il prestito venne poi concesso dal 24enne con l’accordo del pagamento entro il bimestre successivo, della somma di € 1.500 a titolo di interessi.
La vittima non riuscì però a onorare il pagamento concordato, divenendo oggetto di incalzanti e crescenti minacce oltre a ulteriori richieste di pagamento di interessi. Nel complesso la vittima si è vista costretta a corrispondere la somma in contanti di € 7.000 e a consegnare la propria auto quale garanzia della corresponsione di ulteriori € 5.000 per complessivi € 12.000 di interessi oltre la restituzione dei € 4000 presi a prestito, per un totale di ben € 16.000 pretesi a fronte del prestito iniziale.
Le indagini tese a verificare l’eventuale coinvolgimento nei fatti di ulteriori persone sono tuttora in corso.