I numeri raccontano di un evento con oltre 150 figuranti (record di tutte le edizioni), che hanno percorso in corteo le vie del borgo di Montepagano decorate da stendardi e gonfaloni in stile medioevale.
Ma sono stati i valori, prima ancora dei numeri, i dettagli più significativi del successo di questa edizione, non potendo contare sul fattore tempo come alleato.
“La buona riuscita dell’evento è stata possibile grazie alla rete che siamo riusciti a creare in pochissimo tempo e che ha fatto si che tante associazioni del territorio, coordinate dalle “Guide del Borsacchio” e dal “Vecchio Borgo”, lavorassero a stretto contatto con la comunità paganese all’organizzazione di quella che è una ricorrenza oramai nell’estate rosetana –ha commentato il Sindaco Mario Nugnes.
Bello il colpo d’occhio offerto dalla piazza gremita del borgo di Montepagano e delle vie del centro storico che hanno rivissuto l’atmosfera rinascimentale grazie ai meravigliosi abiti confezionati utilizzando materiali riciclati dalle sapienti e pazienti mani dei paganesi, e per la presenza di giocolieri, musicisti, danzatrici e figuranti che rievocavano antichi mestieri.
“Aprirsi al diverso, avere cura di dialogare, restare in ascolto, in una parola: conoscere. Tutto questo è ciò che ci insegna Mons Pagus, la nostra rievocazione storica rinascimentale che nasce da un romanzo scritto dagli alunni di una classe liceo Saffo nell’ambito di un laboratorio di scrittura creativa” – ha chiosato l’Assessore alla Cultura, Francesco Luciani.
“In questa cornice avere il piacere di ospitare il “giusto” Vito Fiorino è stata la ciliegina sulla torta che ha riempito i cuori di ognuno di noi è aperto le menti alla cultura dell’accoglienza e dell’integrazione. Il mio ringraziamento speciale ai fondatori di questo evento, a chi ha creduto con noi in questa edizione speciale, agli organizzatori e a tutti i volontari”.
Anche la Presidente del consiglio Gabriella Recchiuti sottolinea uno dei momenti toccanti, che è stato proprio il racconto di Vito Fiorino, un falegname, amante del mare e della pesca che nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 2013, a largo di Lampedusa, salvò 47 migranti.
“La sua testimonianza ha commosso e segnato il pubblico e il Sindaco Mario Nugnes, a nome dell’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi e della comunità tutta, ha consegnato a Vito Fiorino la Rosa d’Argento simbolo della città, recante la motivazione “Al “Giusto” Vito Fiorino, un eroe dei nostri tempi che con il suo gesto di coraggio e di umanità salvò 47 vite dalla morte in mare il 3 ottobre 2013 a Lampedusa. La stima e il ringraziamento di Roseto degli Abruzzi, città solidale ed accogliente”.
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