GIULIANOVA – Ancora la Val Vibrata al centro dell’attività di polizia ambientale condotta dal nucleo ispettivo composto da personale della Guardia Costiera di Giulianova e del Distretto ARTA di Teramo. Questa volta, i militari operanti – con il supporto tecnico di operatori della Ruzzo Reti, hanno dapprima individuato e poi ispezionato un apprestamento industriale dedito alla lavorazione di derivati minerali per la realizzazione di componenti della grande industria, per verificarne il rispetto delle normative ambientali.
All’atto della verifica, volta ad accertare la regolarità della gestione delle acque di prima pioggia, i militari hanno rilevato che, già da diversi anni, la ditta non risultava essersi dotata di alcun sistema di gestione delle acque meteoriche sul vasto piazzale ricompreso nel proprio stabilimento e in corrispondenza del quale venivano movimentati e stazionavano i prodotti della lavorazione.
Detti prodotti, a contatto con la pioggia e gli elementi patogeni, originavano significativi quantitativi di acque reflue inquinate che, in ragione della mancanza della predisposizione all’allacciato fognario e dell’assenza di un alternativo sistema di canalizzazione e depurazione, configuravano l’ipotesi di tracimazione nelle limitrofe aree pubbliche per un successivo convoglio nei canali delle acque bianche comunali, confluenti a loro volta in un fosso collegato direttamente al mare e privo di ogni passaggio depurativo.
Per il concreto rischio di spargimento di sostanze pericolose alla luce dell’accertamento di scarichi di acque reflue industriali non autorizzati, è scattata la segnalazione del titolare della Società all’Autorità Giudiziaria, oltre all’imposizione di stringenti prescrizioni asseverate dall’ARTA, necessarie per poter continuare la regolare attività produttiva: tra queste, la realizzazione di un adeguato impianto di raccolta delle acque reflue industriali, o l’installazione di un idoneo sistema di trattamento delle acque per l’avvio delle stessa all’iter depurativo necessario a contenere i rischi di dilavamento delle sostanze pericolose lavorate.
“Il pieno recupero ambientale della Val Vibrata – afferma Claudio Bernetti, Comandante della Capitaneria di porto di Giulianova che sovrintende l’intera costa teramana – costituisce la sfida più importante per le amministrazioni che, come la Guardia Costiera, operano per questa costa e hanno a cuore l’ambiente. L’attenzione resterà alta e i controlli continueranno per garantire un adeguato livello qualitativo delle acque; elemento cruciale per una ampia serie di attività produttive e nevralgiche per l’intero comparto marittimo costiero teramano, come la pesca e il turismo balneare”.