Da mesi Provincia e Regione hanno ripreso in dialogo con il Ministero per lo sviluppo e l’economia affinchè la Vibrata sia riconosciuta come area di crisi complessa e possa beneficiare dei finanziamenti che vengono messi a disposizione per “le crisi industriali complesse del Sistema locale del lavoro”. Si tratta di fondi che consentirebbero di finanziare anche opere infrastrutturali, come la Pedemontana a nord, oltre alle misure a sostegno del sistema impresa e dei lavoratori.
E sul fatto che ci si trovi di fronte ad “un’area di crisi complessa” i dati lasciano pochi dubbi. Dal 2008 al 2015 sono stati persi 5.845 posti di lavoro; 503 sono le imprese interessate da procedure concorsuali, 178 quelle già fallite ( di cui sono 153 nell’ultimo quinquennio). La Regione, quindi, sulla base del dossier presentato dalla Provincia, ha deliberato il riconoscimento di “area di crisi complessa”; il provvedimento è indispensabile per il Mise al quale gli enti locali hanno chiesto di avviare il procedimento di valutazione.
Ieri mattina il vicepresidente Giovanni Lolli; l’assessore regionale Dino Pepe e il presidente Renzo Di Sabatino hanno spiegato il percorso seguito e le prossime iniziative. “Sono fiducioso rispetto alle iniziative pure avviate in passato perché stiamo viaggiando parallelamente con la Regione Marche. Non è una riedizione del vecchio protocollo Vibrata-Tronto è una proposta nuova che vede dentro, direttamente coinvolti, anche gli imprenditori. A quelli che nonostante tutto hanno resistito e investito va lanciato un messaggio forte: non sono soli le istituzioni locali stanno lavorando e la Regione ha dato un segnale molto significativo”.
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