L’AQUILA – Ieri due escursionisti romani sono morti e un terzo è rimasto lievemente ferito sul Gran Sasso, mentre uno sciatore, investito da una slavina a Roccaraso, è finito in mezzo a degli arbusti ferendosi in modo non grave. Le valanghe che si sono staccate dalle montagne abruzzesi sono tre: a Campo Imperatore, a Pescasseroli e a Roccaraso.
L’episodio più tragico è avvenuto a Campo Imperatore, dove tre esperti escursionisti romani, iscritti al Cai, stavano percorrendo a piedi il sentiero estivo in direzione del Corno Grande per intraprendere una escursione proibitiva, a detta degli esperti, per la difficoltà di visibilità e per l’intensità del vento. Verso le 13 si è staccata una valanga, formatasi tra Monte Aquila e Monte Portella con un fronte di 150 m e che dall’altezza di 2400 m è scesa a quota 2100 m, trascinando a valle i tre sfortunati.
Sono morti Francesca Laera, architetto 35enne e Franco Mataloni, impiegato 48enne, mentre il terzo Antonio Leone , direttore del Cai di Roma, è rimasto ferito lievemente. Spinto con forza dalla valanga stessa fuori dalla enorme massa di neve, ha potuto lanciare l’allarme.
L’evento tragico secondo i soccorritori è stato provocato dal peso degli escursionisti, che avrebbe spezzato i legami tra gli strati di neve fresca da poco caduta e quella già esistente in profondità. Difficili si sono presentate le operazioni di soccorso, a causa della fitta nebbia e del forte vento,ma soprattutto ancora una volta sono state inascoltate le previsioni di pericolo valanghe segnalato dal Corpo Forestale dello Stato.
A Roccaraso si è staccata un’altra valanga, che ha investito due sciatori napoletani: una donna rimasta illesa ed un uomo ferito non gravemente, e ricoverato successivamente all’ospedale di Castel di Sangro. I due, che stavano effettuando un fuori pista, hanno provocato un taglio di neve fresca; sono stati scaraventati per un centinaio di metri e seppelliti sotto un metro di neve , ma hanno potuto chiamare i soccorsi.
A Pescasseroli c’è stata un’altra valanga , che però non ha procurato danni alle persone. Un invito alla prudenza viene dal Corpo Forestale dello Stato che ribadisce l’allarme valanghe su tutto l’Appennino Centrale e consiglia agli escursionisti, alle amministrazioni e agli enti locali di consultare quotidianamente i bollettini meteonivologici pubblicati sul sito www.meteomont.org o chiamare il numero di emergenza ambientale 1515.