PESCARA – “I valori della qualità dell’aria a Pescara migliorano, ma c’è ancora da lavorare per eliminare le possibili fonti di inquinamento. Che non si limitano al traffico veicolare, ma piuttosto riguardano gli impianti di riscaldamento o gli stabilimenti industriali che, nei dintorni della città, producono il particolato, ovvero la parte più piccola delle polveri, che, trascinata dal vento, ovviamente si riversa sulla città. È quanto emerso dalla seduta di Commissione, che ha visto la presenza dei vertici tecnici dell’Arta, convocata per tracciare un quadro della situazione ambientale del nostro territorio”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli ufficializzando l’esito della seduta.
“Attualmente – ha spiegato il Presidente Petrelli – nel capoluogo adriatico l’Arta gestisce tre centraline deputate a intercettare ogni giorno i valori e i livelli delle sostanze inquinanti, come il Pm10, NO2 ossia il biossido di azoto prodotto dal traffico automobilistico e dagli impianti di riscaldamento, e il CO derivante dalle combustioni. Le tre centraline sono posizionate in via Firenze nel cortile-giardino del Liceo Classico ‘d’Annunzio’, alle spalle del Teatro d’Annunzio, dunque sulla riviera sud, e in via Sacco, a ovest della ferrovia, centralina quest’ultima che effettua il monitoraggio dei livelli di ozono in atmosfera. Poi c’è la quarta centralina, quella mobile utilizzata per le campagne periodiche e che attualmente, parcheggiata nell’area del Distretto, sta effettuando il monitoraggio proprio su via Marconi, peraltro i risultati di tale attività ci permetteranno di meglio valutare anche gli effetti sulla qualità ambientale delle modifiche viarie apportate sulla strada in termini di mobilità cittadina e di individuare alcuni eventuali correttivi.
In realtà dall’inizio dell’anno, dunque dal primo gennaio 2022, a oggi i superamenti dei livelli massimi di Pm10, ovvero 50 microgrammi, sono stati pochissimi, ben lontani dalla soglia dei 35 superamenti massimi consentiti in un anno, dopo i quali scattano i provvedimenti per la limitazione del traffico. E infatti parliamo di appena 3 superamenti nella centralina di via Firenze, 4 registrati al Teatro d’Annunzio e 6 in via Sacco, in quattro mesi. Ciò però non significa che ci possiamo adagiare sugli allori perché è altrettanto vero che i livelli di Pm10 in media si attestano intorno a 40-45 microgrammi, ovvero poco sotto la soglia massima consentita, polveri ovviamente che noi tutti respiriamo e dunque al di là dei limiti normativi è evidente che vanno comunque individuate le fonti di inquinamento e vanno adottate delle misure di contrasto.
Ci sono sicuramente dei fattori naturali che incidono sui livelli di inquinamento, come la carenza di pioggia, su cui non possiamo agire, ci sono però anche dei fattori antropici su cui invece possiamo intervenire. I dati dell’Arta ci dicono che negli ultimi dieci anni la qualità dell’aria è notevolmente migliorata a Pescara con la chiusura del cementificio in via Raiale e anche del sansificio Scibilia, ora dobbiamo agire con una campagna di sensibilizzazione per il rinnovo complessivo delle caldaie domestiche, dunque degli impianti di riscaldamento, che incidono con una percentuale elevata sulla presenza delle polveri, molto più alta nei mesi invernali, mentre già stiamo operando per alleggerire il traffico veicolare privato nelle zone del centro, ovvero quelle con una maggiore densità abitativa concentrata in pochi chilometri, attraverso i provvedimenti viari che mirano a incrementare la mobilità ciclopedonale, con l’istituzione delle grandi aree parcheggio in cui lasciare l’auto per muoversi in centro a piedi, in monopattino o anche scooter elettrici che oggi i cittadini possono trovare ovunque a noleggio. Il prossimo step – ha ancora sottolineato il Presidente Petrelli – sarà nei prossimi mesi quello di creare un raccordo tra Arta e Asl al fine di verificare se nei giorni in cui si determina un rialzo dei valori delle polveri, si registra un maggior numero di accessi al Pronto soccorso per patologie respiratorie dei soggetti fragili con l’obiettivo di accertare gli effetti della qualità dell’aria sulla salute dei cittadini a breve e medio termine”.