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Vasto, Giovedì Rossettiani: incontro con Franco Loi

da Direttore

VASTO –  Domani, 8 aprile, si terrà presso il Palazzo d’Avalos, a Vasto, alle ore 17.00 un incontro con Franco Loi che presenterà il libro “Da Bambino il cielo”. L’evento culturale , introdotto da Giovanni Tesio rientra  nella serie di incontri d’autore con i grandi nomi della Poesia italiana contemporanea.

Gli appuntamenti sono stati promossi nell’ambito delle attività del Centro Europeo di studi rossettiani, in occasione del 180º anno della nascita di Christina Rossetti, la voce poetica più autentica e universalmente riconosciuta della celebre famiglia vastese.

Il programma delle iniziative, che tendono a favorire la capacità di ascolto della Poesia, comprende “ritratti monografici” di alcuni tra i nomi eccellenti della nostra produzione poetica e interventi che evidenziano l’intreccio della forma poetica con la musica e con il teatro.

FRANCO LOI – Una delle voci più autorevoli della poesia contemporanea nasce a Genova nel 1930 ma frequenta gli studi a Milano diplomandosi in ragioneria.

Dopo aver lavorato allo Scalo Merci del porto di Genova come incaricato alle relazioni pubbliche presso l’Ufficio pubblicità della Rinascente, nel 1962 entra nell’Ufficio Stampa di Mondadori (dove rimarrà fino al 1983). Esordisce solo nel 1973 come poeta dialettale su consiglio di Vittorio Sereni e ha subito un buon successo con l’opera I cart edita dall’Edizione Trentadue di Milano e l’anno dopo (1974) con Poesie d’amore edite da Il Ponte.

Nel 1975 dimostra di aver raggiunto la completa maturità di espressione con il poema Stròlegh, pubblicato da Einaudi con prefazione di Franco Fortini e l’apprezzamento di Dante Isella. Nel 1978 scrive la raccolta Teater (Einaudi) e nel 1981 l’opera L’Angel (Genova, San Marco dei Giustiniani) e L’aria de la memoria (Einaudi) che raccoglie tutte le poesie scritte tra il 1973 e il 2002, tra le quali alcune già edite nella raccolta I cart e Poesie d’Amore. Tra le altre sue opere, tutte in dialetto milanese, ricordiamo Lünn, Liber, Umber, El vent, Isman, Aquabella, Pomo del pomo. Oltre alle raccolte di poesia Loi ha anche scritto, nel 2001, un libro di racconti intitolato L’ampiezza del cielo ed ha pubblicato diversi saggi tra cui Diario breve, prefazione di Davide Rondoni, (Bologna, 1995) e Poesia e religione, in La poesia e il sacro (Milano, Edizioni San Paolo, 1996). Vincitore del “Premio Bonfiglio” per la raccolta Stròlegh, del “premio Nonino” per Liber, recentemente ha ricevuto il “Premio Librex Montale” e il “Premio Brancati 2008 (sezione poesia)” con il libro Voci d’osteria.

È stato insignito dalla Provincia di Milano della medaglia d’oro e ha inoltre ricevuto dal Comune di Milano l’Ambrogino d’oro e il “Sigillo Longobardo della Regione Lombardia”. Ha contribuito a numerose riviste e lavora tutt’ora per «Il Sole 24 ore».
Sèm poca roba, Diu, sèm squasi nient,/ forsi memoria sèm, un buff de l’aria,/umbría di òmm che passa, i noster gent,/ forsi ‘l record d’una quaj vita spersa,/ un tron che de luntan el ghe reciàma,/ la furma che sarà d’un’altra gent…/ Ma cume fèm pietâ, quanta cicoria,/ e quanta vita se porta el vent!/Andèm sensa savè, cantand i gloria,/ e a nüm de quèl che serum resta nient.
[Siamo poca roba, Dio, siamo quasi niente, | forse memoria siamo, un soffio d’aria, | ombra degli uomini che passano, i nostri parenti, | forse il ricordo d’una qualche vita perduta, | un tuono che da lontano ci richiama, | la forma che sarà di altra progenie… | Ma come facciamo pietà, quanto dolore,| e quanta vita se la porta il vento! | Andiamo senza sapere, cantando gli inni, | e a noi di ciò che eravamo non è rimasto niente.]
(da Liber, Milano, Garzanti, 1988.)

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