L’assessore Anna Suriani interviene a proposito delle autorizzazioni alla Petroceltic per la ricerca di petrolio davanti alla costa vastese e invita la Regione a prendere una posizione netta per difendere il nostro territorio e il nostro mare. In prima linea per opporsi a tale scelta del Ministero dell’Ambiente e richiamare l’attenzione sul problema si era posta già la Prof.ssa Maria Rita D’orsogna.
VASTO (CH) – Le decisioni del Ministero dell’Ambiente sul via libera alle molte ricerche petrolifere al largo della Costa Teatina sembrano preoccupare solo i singoli cittadini,qualche amministratore ,Associazioni ma poi per il resto passano inosservate. Per questo riteniamo dare ampio spazio e risalto a due interventi significativi che possono smuovere le coscienze o meglio possono sensibilizzare verso una maggiore consapevolezza nei confronti dei problemi ambientali in genere ed in particolare ci aiutino a riflettere sugli attacchi al nostro territorio e al nostro mare.
Il primo intervento in ordine di tempo è quello della Prof.ssa Maria Rita D’orsogna che in un nota denuncia:
In data 29 Marzo 2011, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha rilasciato parere positivo per la ricerca di petrolio in mare da parte della societa’ irlandese Petroceltic. La ditta e’ autorizzata ad acquisizione dati petroliferi tramite riflessione sismica e potenzialmente alla perforazione di pozzi petroliferi nel vastese.
Duole sottolineare, ancora una volta, che ad accorgersi di queste notizie e a sollevare osservazioni, debbano essere cittadini di buona volonta’ e non le autorita’ pagate apposta per rappresentarci e proteggerci.
L’approvazione da parte della commissione di VIA era stata gia’ conferita in data 28 Luglio 2009, dopo soli tre mesi dalle richieste della Petroceltic. Il 21 Maggio 2010 anche il Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali aveva dato il suo parere positivo, incluso quello per la trivellazione di pozzi esplorativi. La cittadinanza era all’oscuro di queste approvazioni precedenti. Pochi giorni fa e’ arrivato anche il benestare del Ministero dell’Ambiente.
Nel testo redatto nel 2009, la commissione VIA afferma:
“Non sono pervenuti atti da parte della regione Abruzzo”.
Nel testo del 2010, il Ministero per i Beni e le Attivita’ culturali, ha sottolineato che
“la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo – l’Aquila ha rilasciato parere favorevole” e che anche “la Soprintendenza per i beni architettonici dell’Abruzzo – Chieti ha concesso il suo nulla osta”.
Nell’ultimo testo, quello del 2011 del Ministero dell’Ambiente, al quale i cittadini avevano inviato osservazioni di contarieta’ in gran numero si afferma invece che
“Considerato che le osservazioni pervenute si rifersicono gia agli eventuali impatti generati dall’attivita’ di prospezione sismica con la tecnica dell’airgun, per i quali la commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA/VAS ha previsto misure di prevenzione e mitigazione nel quadro prescrittivo, sia quelli connessi con la perforazione del pozzo esplorativo che comunque non e’ soggetto del presente decreto ma lo sara’ di una successiva istruttoria VIA nel cui ambito tali osservazioni potranno essere tenute in debito conto.”
Il decreto porta la firma di Giancarlo Galan e di Stefania Prestigiacomo.
La Petroceltic e’ dunque autorizzata a compiere riflessioni sismiche nel mare, con micro-esplosioni spesso dannosi a cetacei e delfini, per acquisire dati sulla presenza di petrolio nel sottosuolo. In caso positivo, la ditta potrebbe realizzare un pozzo esplorativo, simile ad Ombrina Mare, trivellato nel 2008.
In tutti i documenti resi pubblici dal Ministero, non compare alcuna azione attiva da parte della regione Abruzzo nel rappresentare la contrarieta’ dei suoi cittadini. Compaiono invece quelli della provincia di Chieti, di Assoturismo, della Confcommercio e di una moltitudine di associazioni e di cittadini privati.
Siamo fortemente preoccupati di questo ennesimo attacco alla nostra costa, perche’ non e’ chiaro se i pozzi esplorativi saranno sottoposti a nuova valutazione di impatto ambientale -come impone il Ministero dell’Ambiente- oppure se ne saranno esenti, come invece indica la commissione VIA e il Ministero dei Beni Culturali.
La concessione – denominata d505 – si trova a 40 chilometri dalla costa e a soli 26 chilometri dalle Isole Tremiti. In giacenza presso il ministero ce ne sono altre, su aree piu’ vicine alla riva. Temiamo che il permesso d505 sia solo il primo di una lunga serie e che autorizzarlo inneschera’ una catena di altri permessi ed autorizzazioni, in mare ed in terraferma. In altri paesi, come ad esempio lungo le coste est ed ovest degli Stati Uniti, vige il divieto assoluto di trivellazione a 160 chilometri da riva, per precauzione.
Ci auspichiamo che l’approvazione di prospezioni sismiche, con possibilita’ di pozzo esplorativo siano un ulteriore campanello di allarme per tutte le autorita’ locali. Soprattutto ci auspichiamo che il governatore della regione Abruzzo, Gianni Chiodi, finora troppo timido sulla questione idrocarburi, sia piu’ attivo e tenace nella richiesta della VIA per il permesso esplorativo e che in futuro possa manifestare la sua contrarieta’ con coraggio, in maniera ufficiale – e non a parole – presso i Ministeri romani.
Infine, il Ministero dell’Ambiente ha reso nota l’approvazione del permesso petrolifero sul suo sito web in data 29 Marzo 2011. In Abruzzo fino ad oggi 5 aprile 2011, nessuno se n’e’ accorto, sebbene esistano moltitudini di assessori e consiglieri all’ambiente, al turismo e anche addetti agli affari petroliferi.
Ieri invece ha emesso un comunicato l’ assessore comunale all’Ambiente di Vasto Anna Suriani che recita così:
Coincidenza vuole che proprio nei giorni della pubblicazione sulla stampa delle autorizzazioni alla Petroceltic per la ricerca di petrolio davanti alla costa vastese a mezzo di “riflessioni sismiche”, il mare abbia lanciato un segnale chiaro : decine di delfini, in numero mai visto così vicino alla costa della Riserva Punta Aderci, hanno attraversato il tratto di mare fra il promontorio di Aderci ed il porto di Vasto.
Se c’era bisogno di un segnale, questo non poteva essere più chiaro! Le “riflessioni sismiche” non sono altro che ricerca di eventuale petrolio attraverso esplosioni sul fondo marino che potrebbero produrre effetti fatali ad un delicatissimo sistema biologico.
Le aree protette della costa teatina, attraverso il suo innovativo Sistema di tutela interconnesso, vivono di valenze ambientali e paesaggistiche assolutamente incompatibili con l’eventuale futura estrazione di petrolio ed i delfini rappresentano una delle massime espressioni di questi valori.
Il turismo naturalistico e la protezione dell’ambiente sono obiettivi strategici per il futuro, turistico, economico, ambientale, culturale e sociale di questo territorio, perseguiti attraverso azioni mirate che la nostra Amministrazione Comunale ha voluto, dalla valorizzazione di Punta Aderci alle piste ciclabili, dal Piano Spiaggia- Piano SIC tanto per citarne alcune.
Sono scelte dalle quali non si può tornare indietro e che non possono essere messe in discussioni da concessioni petrolifere così vicine alla costa ed alla Riserva Marina delle Isole Tremiti.
E’ a rischio un intero territorio e scelte strategiche ormai intraprese in modo quasi unanime dalle amministrazioni locali della costa teatina: si pensi solo al condiviso progetto, ormai definitivamente avviato, del Parco Nazionale della Costa Teatina.
Le decisioni del Ministero dell’Ambiente sul via libera alle molte ricerche in atto in questo tratto dell’Adriatico sono passate sottotraccia, con scarsa trasparenza, rese pubbliche solo per interessamento di associazioni e studiosi, senza alcun coinvolgimento dei comuni, e che tanto per cambiare non hanno visto nessun ostacolo da parte del governo regionale di centro-destra, nonostante le moltissime osservazioni di Associazioni, studiosi ed Amministrazioni locali che come la nostra hanno più volte e in più sedi rappresentato la propria preoccupazione.
E’ democrazia questa? E’ rispetto dei governi delle città e dei loro cittadini? Chiediamo alla Regione di esprimersi immediatamente sulla questione in modo netto e chiaro.
La nostra Amministrazione si riserva di intervenire con tutte le possibili azioni per contrastare questo ed altri provvedimenti che possono minare l’integrità del proprio territorio.
Assessore Anna Suriani