Un paese senza nome, una fabbrica e un uomo in lotta, questi gli elementi attorno cui si impernia tutta la narrazione. Per le autrici ”la scrittura rappresenta un vero e proprio atto di resistenza e attraverso questa storia ci siamo poste l’obiettivo di provare a sensibilizzare le coscienze dei lettori verso determinati problemi sociali”.
Simona e Gisella, infatti, ci accompagneranno in un viaggio carico di riflessioni, riportandoci nell’Italia degli anni ’70, con la certezza che solo la comprensione degli errori passati, possa positivamente influenzare quelli futuri.
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