PESCARA – Siamo nel 2011 ma c’è ancora spazio per la poesia, per gli spunti che accendono i cuori degli spettatori sempre più schiavi del tatticismo e soprattutto della fisicità del calcio. L’espressione calcistica del 23 minuto della ripresa regala più che un successo per il Delfino, instancabile amante del bel calcio: è l’emblema stesso della bellezza del calcio. Una gara di fondamentale importanza per gli uomini di Zeman dopo un doppio ed in parte inaspettato ko. Chiudere il 2011 a ridosso dei vertici della classifica cadetta con la consapevolezza di essere in grado di interpretare meglio di altre squadre il gioco, è più che un felice augurio per il prossimo anno per i tifosi, la squadra, il mister e la società tutta intera.
COSÌ IN CAMPO – Nel Pescara assenti Cascione e Gessa per squalifica, al loro posto Kone e Verratti, quest’ultimo in posizione centrale. Confermata la difesa con il rientrante Capuano a far coppia con Romagnoli e sulle corsie esterne Balzano e Zanon. In avanti trio delle meraviglia composto da Insigne, Immobile e Sansovini. La Samp deve far a meno di diversi uomini dal portiere Romero e di Bentivoglio per squalifica oltre alla lista di infortunati come Accardi, Gastaldello, Pozzi ed il più recente Semioli. Modulo speculare nel primo tempo poi nella ripresa spostamento di Foggia a trequartista dietro Bertani e Piovaccari per sfruttare meglio i movimenti tra le linee.
CONTROLLO DEL TERRITORIO, BRIVIDO NEL FINALE – Il Pescara presidia bene il “territorio” mantenendo quasi sempre il pallino di gioco. Al 26′ punizione di Togni dal limite dell’area e pallone che si alza di poco sopra la traversa e due minuti dopo spunto di Insigne in area piccola da posizione defilata e conclusione sul primo palo con palla che termina sull’esterno della rete. Quindi al 35′ retropassaggio errato di Volta e Da Costa che in area rinvia su Sansovini .Questi però con un pallonetto, da posizione defilata non riesce a superare l’estremo difensore della Samp. Ma come capita spesso nel calcio se non concludi in porta prima o poi rischi di prenderle: infatti proprio allo scadere su cross della Samp maldestra deviazione di Capuano che per poco non la butta dentro la propria porta, solo angolo per la Samp.
Al 18′ una serpentina di Insigne da fuori area e conclusione rasoterra centrale che impegna in due tempi il portiere ospite fa da preludio al gol. Siamo al 23′ quando Verratti recupera un buon pallone a centrocampo, si inserisce centralmente e al momento giusto serve in diagonale Sansovini che si inserisce tra le maglie dei difensori doriani, supera in dribbling Da Costa e con freddezza deposita in rete. Il gol fa esploldere i 14.000 sugli spalti e fa da cornice perfetta agli 40 sigilli ottenuti nella precedenti gare.
AVANTI C’E’ POSTO, SAMP ALLA DERIVA – La Samp sempre più in stato confusionale (emblematica l’uscita del capitano e bandiera Palombo per il giovane 92′ Obiang) prova ad alzare il baricentro e vengono buttati nella mischia Koman e Fornaroli lasciando ampi spazi al gioco di rimessa. E per i ragazzi di Zeman è un invito a nozze “banchettare” sulla trequarti sguarnita: al 39′ verticalizzazione di Sansovini per Insigne che è bravissimo ad inserirsi sulla destra e a colpire con un pallonetto Da Costa. La sfera esce dai 30 metri di un soffio sopra la traversa. Al 42′ in area piccola Immobile le rimette al centro per Insigne che arriva in leggero ritardo. Quindi è Immobile a divorarsi due palle gol: al 46′ Insigne che dopo una fuga sulla fascia la rimette al centro per il bomber biancoazzurro che si fa neutralizzare il pallone da Da Costa quindi al 47′ sempre su verticalizzazione supera il portiere in uscita ma sul primo palo si allarga troppo colpendo l’esterno della rete.
PESCARA (4-3-3): Anania; Balzano, Capuano, Romagnoli, Zanon; Togni, Verratti, Kone; Insigne, Immobile Sansovini. A disposizione: Pinsoglio, Soddimo, Brosco, Bocchetti, Nicco, Maniero, Giacomelli. Allenatore Zdenek Zeman.
SAMPDORIA (4-3-3): Da Costa; Castellini, Rossini, Volta, Rispoli; Soriano (dal 39′ st Fornaroli), Palombo (dal 17′ st Obiang), Dessena (dal 30′ st Koman); Bertani, Piovaccari, Foggia. A disposizione: Fiorillo, Costa, Padalino, Laczko. Allenatore Giuseppe Iachini.
Arbitro: Ostinelli Emilio di Como
Assistenti: Stallone (Foggia), Longo (Paola CS)
IV Ufficiale: Mariani (Aprilia)
Reti: 23′ st Sansovini
Ammoniti: Verratti, Romagnoli, Obiang
Recupero: nessuno nel primo tempo, 2 minuti nella ripresa
Spettatori: 13.734 (2.882).
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]
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